SEAN O’HAGAN, frontman della band di cui al titolo, è uno di quelli che, fosse meno concentrato su ll’extravaganza e fors’anche meno bravo nel fare ciò, sarebbe sicuramente più famoso di quanto non lo sia effettivamente. Uno di quelli che preferisce imboccare i sentieri stretti e tortuosi del talento poco compreso anziché quelli larghi e ben pavimentati del successo a portata di mano.
A parte questo va detto che i Llamas se ne sono stati un po’ in disparte dopo che il loro ultimo album, “Buzzle Bee”, ha visto la luce nell’ormai non più vicinissimo 2000. Don’t worry, eccoli di nuovo qui, il 6 Ottobre su Drag City, con il nuovo album, “Beet, Maize and Corn” – di cui O’Hagan aveva già esibito da solista, in ultra-preview (era il 2001), alcuni dei brani di questo volume -, registrato a Londra l’anno scorso, prodotto dallo stesso O’Hagan e da Fulton Dingley, assistenza tecnica dei compagnoni Stereolab. Per questo nuovo capitolo discografico i Llamas sembrano aver fatto a meno sia di una sezione ritmica convenzionale che di artigianeria elettronica, in favore dfi arrangiamenti di archi e ottoni, con più enfasi sulla melodia pura. Qualcosa tipo Beach Boys secondo corso, quello di Brian Wilson chiuso in studio a cercare la perfezione.
Questa la tracklist: ‘Barny Mix’, ‘Calloway’, ‘The Click And The Fizz’, ‘Porter Dimi’, ‘Leaf And Lime’, ‘Alexandra Line’, ‘High On The Chalk’, ‘Rotary Hop’, ‘Ribbons And Hi Hats’, ‘The Holly Hills’, ‘Monnie’, ‘The Walworth River’.
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