Fusion, hard-bop ed esperimenti free-jazz. Il Chicago Underground Trio è pronto a pubblicare il suo primo album per Thrill Jockey, intitolato “Slon”, ma attenzione a queste ultime parole. Chicago Underground ha già pubblicato qualcosa per la brillantissima etichetta della windy city, anche se come Duo o Quartet, diverse configurazioni dell’omonimo, “rotante” collettivo. Non solo Thrill Jockey nei credit di stampa, perchè altri dischi del collettivo sono usciti anche per Delmark, ottima jazz label.
Trio, dicevamo. Il perno del collettivo è l’uomo dalle mille isprazioni, Rob Mazurek, stavolta accompagnato dal bassista Noel Kupersmith e dal batterista Chad Taylor. “Slon” è stato registrato da Bundy K. Brown, “l’uomo invisibile” dei Tortoise oltre che remixatore di rango. Ma non cadiamo in errore. Alla Thrill Jockey ci informano che l’album “è meno centrato sull’elettronica rispetto agli ultimi due album del Duo”, ma comunque “più elettronico di quanto pubblicato dal collettivo su Delmark”. Comunque Duo, Trio, Chicago, tutto è relativo: l’ultimo album del trio portava in realtà la firma anche di un quarto membro, il tortoisiano Jeff Parker alla chitarra. E ancora, solo Kupersmith vive in riva ai grandi laghi, in quanto Mazurek vive nel Brasile rurale, mentre Taylor, all’opposto, vive tra i grattacieli di Manhattan.
Sempre la Thrill Jockey ci informa che l’album aveva un altro titolo, “Protest”, e che il materiale è stato sviluppato durante il “no war” tour del Trio in Europa ad Aprile, ed è dedicato a “tutti color che hanno perso la vita per mano dell’imperialismo americano”. Invece il titolo è cambiato, “Slon” appunto, che ha varie implicazioni. Innanzitutto Slon è l’hotel preferito del Trio in Slovenia, e significa anche, in sloveno, “elefante”. Possibili interpretazioni da qui? Una, nessuna, centomila. Tracklist: ‘Protest’, ‘Slon’, ‘Zagreb’, ‘Sevens’, ‘Campbell Town’, ‘Kite’, ‘Palermo’, ‘Shoe Lace’, ‘Pear’.
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