Gli Stiff Little Fingers emersero dall’Ulster della guerra civile con uno dei sound più violenti ed emotivi del punk. Gli sferzanti accordi a ritmo mitragliante e le urla di guerra gutturali di JAKE BURNS costituivano la più bieca applicazione del principio armonico del “ramalama”. Il primo album, “Inflammable Material” (1979), fu in effetti una collezione di sintetici slogan politici, tanto feroci e devastanti quanto grezzi ed epici: lo storico trittico ‘Suspest Device’, ‘Alternative Ulster’, ‘Wasted Life’, più ‘Law And Order’ e ‘White Noise’; ma i Fingers furono anche capaci di parentesi melodiche, come ‘Barbed Wire Love’, con coda doo-wop, la ballad ‘Breakout’, lo stornello ‘Rough Trade’.
“Nobody’s Heroes” (1980) aggiunse un altro set di stolidi cicloni sonori (‘Gotta Getaway’, ‘Nobody’s Heroes’, ‘Tin Soldiers’) e di canzoni più mature (‘Wait and See’). In seguito il gruppo decise però di curare maggiormente l’estetica sonora, perdendo in incisività ma acquisendo un sound via via più maturo, ultima gemma lo strumentale “Go For It” (1981). Nel complesso, gli Stiff Little Fingers si situano all’interno della corrente impegnata e progressiva del punk, ma senza ripudiare l’essenza “di strada”. I loro anthem sono affini a quelli dei primi Clash, ma riportano anche allo spirito mod degli Who. L’ansia e la tensione dilanianti del loro Paese trapelano crudemente dalle invettive furibonde di Burns, dagli staccato da collasso cardiaco, dall’impetuoso sound d’assieme, dal loro granitico thrash al tritolo.
Queste la date del tour, organizzato nella nostra pensiola da AF concerti in questo scorcio finale di febbraio: (25) Rock Planet, Pinarella Di Cervia (RA) – (26) Blackout, Roma – (27) Corallo, Reggio Emilia – (28) Motion, Zingonia (BG) – (29) La Gabbia Music Club, Bassano del Grappa (VI).
Info: http://www.afconcerti.com/
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