Niente diplomazia, assolutamente. Tempo una settimana dall’uscita del bassista (e di Lanegan) dai Queens of the Stone Age ed eccoci alle prime dichiarazioni del primo sui suoi ormai ex-bandmates. Tutt’altro che concilianti. L’uscita dal gruppo non è un capriccio, ma asseconda una ferma convinzione su uno stato di cose all’interno della band californiana che pare irrimediabilmente compromesso. Almeno secondo Oliveri. “Non mi sono sposato per divorziare, e non sono entrato in questa band per abbandonarla” scrive Nick sul fansite dei Mondo Generator (il suo side-project). “Non sono uno che molla, voglio fare un altro fottuto disco… penso che i Queens siano una grande, fottuta band”. Parole di stima, affetto, inizialmente.
Poi ecco un altro comunicato ufficiale, dove emergono delusione e rabbia: “I Queens of the Stone Age, così come li conosciamo, non esistono più. Il concetto era semplice: una ROCK BAND, senza ego, senza masturbazioni, non protetta, che ha a che fare col pericolo, col sesso, col rock vero, niente stronzate. Sapete cosa succede quando una rock band pura e originale si inquina, viene avvelenata dalla fame di potere, e da problemi di controllo? Le cose vanno fuori controllo. E che succede alla lealtà?”. Ecco, l’aspetto della lealtà è enorme, perché Oliveri e Homme non sono due conoscenti qualsiasi, ma vicini l’uno all’altro fin dalle superiori, e hanno suonato insieme in tantissimi dischi.
L’uscita di Oliveri è accaduta peraltro mentre Homme era in Inghilterra col suo altro side-project Eagles of Death Metal, cosa che ha reso difficile il contatto tra i due. Ma in un’intervista al NME, Homme ha confermato che Oliveri era fuori. Finora l’unica spiegazione “concreta” dal lato di Homme è “l’alto numero di incomprensioni accadute negli ultimi 18 mesi”. Ma sembra in definitiva che sia la laltà, la fiducia il vero problema alla base dell’uscita di Oliveri. Interpellato più specificamente, Homme ha dichiarato “non direi mai merda su mio fratello o chi per lui. Nick e io lo siamo. Mi piace far musica ma mi interessa di più essere in fratellanza con Nick”.
Nel frattempo Homme è ancora intenzionato ad andare avanti con le registrazioni del nuovo, quarto disco dei QOTSA, che dovrebbe uscire a fine 2004. come farà ora che mezza band se n’è andata? Homme fa sapere che “il primo disco dei Queens eravamo io e un batterista”. Bè, quanto all’uscita di Lanegan, tutte le vocal duties ricadono nuovamente solo su Homme, come già prima che Lanegan entrasse nella band come co-vocalist, in cambio della perdita di varietà interpretativa degli ultimi due album. E su questo concora anche Oliveri: “la cosa che più mi piaceva dei Queens è che c’erano tre frontman, organici e originali. Non ho mai sentito una band con tre voci diverse”.
Quanto a Oliveri adesso non potrà che concentrarsi a tempo pieno sui Mondo Generator, che hanno un live album presto in uscita, con ospiti più o meno già definiti (ci sono Mark Lanegan e i Dwarves che gli devono un favore per dei contributi vocali concessi a questi). “La mia band preferita è morta” dice Oliveri, per chiudere, su Homme e soci. “Sono sicuro che molti fans pensano la stessa cosa”.
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