Ai Charlatans va dato atto di aver retto la scena per ormai 15 anni pur essendo nata nel pieno di un fenomeno “transitorio” come fu il brit-pop. Sembravano una ideale seconda fila rispetto alla pole-position gruppi, dominatori della scena post-Smiths di Manchester, come Stone Roses e Happy Mondays. Ma sono loro, i Charlatans, a essere “vivi” oggi, e senza apparenti segni di cedimento. Tant’è che sono impegnati nella preparazione dell’ottavo album (senza contare greatest hits o raccolte di live e b-sides), il primo dopo “Wonderland” del 2001. Si intitola “Up at the Lake” e la sua uscita è prevista per l’estate. Questa la tracklist: ‘Up at the Lake’, ‘Feel the Pressure’, ‘As I Watch You In Disbelief’, ‘Cry Yourself To Sleep’, ‘Bona Fide Treasure’, ‘High In Your Tree’, ‘Blue For You’, ‘I’ll Sing a Hymn (You Came To Me)’, ‘Loving You Is Easy’, ‘Try Again Today’, ‘Apples and Oranges’, ‘Dead Love’. Questo il commento del bassista Mark Blunt: “è un sound molto scarno quello del nuovo disco. Le canzoni sono molto suggestive e intime. A Dicembre, mentre registravamo i pezzi, di notte, mi è venuto in mente roba tipo “Lost Highway” di David Lynch… posso dire solo che suona come i Charlatans, ecco tutto”.
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