L’eclettico e prolifico chitarrista – nonché produttore, compositore, poli-strumentista – di Melbourne, forse noto perlopiù come membro fondatore (ma non più parte) dei Bad Seeds, può vantare una carriera decisamente varia ed elaborata, per la quale è lecito attendersi anche quanto accennato nel titolo. Tra l’altro Race ha fondato anche i Wreckery, fra le prime bands di culto australiane, e negli anni ’90 ha registrato una serie di ben 9 lavori col collettivo berlinese TRUE SPIRIT, serie culminata con l’uscita della doppia retrospettiva “Long Time Ago” nel 2001. Tra le altre numerose collaborazioni di Hugo si possono citare i Go-Betweens, Mick Harvey, La Crus, Nikki Sudden, the Dining Rooms, Cesare Basile, Room 101, Malaria, Birthday Party, Rowland S. Howard.
Hugo Race – a tutt’oggi titolare anche dei progetti Sepiatone e Transfargo – ha appena pubblicato due album: un live registrato coi True Spirit in Germania (pubblicato in allegato alla rivista trimestrale Mucchio extra, tuttora nelle edicole) e “The Merola Matrix” (in uscita su Desvelos, etichetta sarda – distribuzione Audioglobe), una rilettura post-moderna, ironica ma appassionata, della cultura popolare dell’Italia del sud nel periodo 1970-1984 con particolare attenzione alla Sicilia, a Napoli, e al re del melodramma e della sceneggiata: il cantante ed attore MARIO MEROLA. Dai Bad seeds a Mario Merola: qualcuno starà già malignando, ma prima di sentire il disco, chi può veramente dirlo?
E allora eccolo, come annucniato, questo “Merolamatrix”: cultura di strada, archivi privati, cassette-pirata audio e video diventano materiale grezzo, fagocitato, metabolizzato ed amalgamato perfettamente nell’iconografia sonora e visiva dell’album. La voce di Mario Merola e gli echi di cori siciliani sono cuciti addosso alle trame oscure e decadenti dell’ex Bad Seed Hugo Race. Ed è così che le registrazioni di processioni religiose, di canti e di ritmi tradizionali dell’entroterra siciliano, rievocano lo spirito del tempo e si mescolano a paesaggi sonori elettronici, a dialoghi cinematografici, a registrazioni dal vivo ed a frammenti d’orchestra catturati da vinile a 33 e 78 rpm. Il risultato è una ideale colonna sonora di un film che non esiste, un laboratorio, un esperimento riuscito, lounge, exotica e tanto ancora.
Il grande bluesman australiano, farà un breve tour italiano – che toccherà piccoli centri – nei prossimi giorni con i suoi True Spirit, in cui milita come bassista Giovanni Ferrario dei Micevice). Queste le date: (12) Trinity College, Castenedolo (BS) – (13) Jux Tap, Sarzana (SP) – (14) Centro Stabile Cultura, San Vito di Leguzzano (VI) – (15) Sonar, Colle Val d’Elsa (SI).
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