Dopo il personale, gli artisti. La Warner, comprensiva delle sussidiarie, ha di recente fatto fuori circa mille impiegati. E ora tocca al roster veder cadere un bel po’ di teste. Si parla perlopiù di musicisti dei roster di Atlantic ed Elektra, basate nella east coast, che stanno per essere fuse nell’ambito di una massiccia riorganizzazione di Warner Bros., che trae le mosse del passaggio, lo scorso Febbraio, del gruppo industriale da Time Warner a un gruppo privato di investitori (tra cui Edgar Boffman Jr., ex boss alla Universal). Già parecchie band sono state messe alla porta, e si prevede che sia attesa da tale sorte almeno la metà delle band/artisti sotto contratto.
Il caso più eclatante riguarda gli Stereolab, che incidono su Elektra dal 1993. La loro popolarità e la loro consistente produzione non è stata sufficiente a giustificare le 40mila copie vendute del loro recente “Margarine Eclipse”, effettivamente un po’ poco per gli obiettivi di una major. Cosa ne pensa il management della Warner in merito? Chi è che resta? “Il punto cruciale del confermare o meno un artista è la passione dell’azienda nel mettere sul mercato e promozionare o meno tale artista” dice Lyor Cohen, chief executive della label oltreoceano. “Dobbiamo avere una grande passione verso un artista per confermarlo”. Questione di soldi, altrimenti e più appropriatamente detto. E forse, chissà, le band tagliate possono anche andar meglio su una indie se una major non ha tanta voglia di sostenerla.
Non tutte le indie band però sono state accantonate. I Guster, ad esempio, sono nella fase di opzione del loro contratto, il che significa che l’etichetta ha scelto di non mandarla via. I guster, così come i Flaming Lips, hanno, secondo Dalton Sim – portavoce del Nettwerk Management –, “un’ampia fanbase che continua a svilupparsi”, nonostante non vendano milioni di copie dei loro album. E c’è anche il discorso delle potenzialità radiofoniche. Anche i Third Eye Blind sono in mezzo a una strada adesso, benchè fossero fino a poco tempo fa tra le prime linee radiofoniche, e questo per via dei risultati deludenti del loro ultimo album.
Anche per i Metallica potrebbero esserci delle grane. I veterani del metal, ormai approdati a sonorità più rock-radiofoniche e mature, erano sotto xcontratto con la elektra, ma hanno fatto sapere a quelli alla Warner, dopo la notizia dell’incorporazione della Elektra, che l’ultimo album previsto dal loro contratto non uscirà su tale etichetta, ma proprio su Warner. Scelta che potrebbe sembrare anche economicamente azzeccata per il management della major in questione, ma va sottolineato come il picco di vendite di Hammett e soci sia fermo al black album del 1991, e che il recente “St. Anger” è stato un vero disastro alla cassa, peggior risultato dal 1986 a oggi.
Ecco, in rassegna, l’elenco di coloro il cui contratto traballa: GREEN DAY, Stratford 4, DREAM THEATER, DEPECHE MODE, NEW ORDER, Jewel, MORCHEEBA, DEFTONES, BUILT TO SPILL, The Donnas, Barenaked Ladies, Junior Senior, The Stills, Mandy Mo
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