Si svolgerà dal 3 al 13 Ottobre in diversi luoghi di Milano la terza edizione di EUROTRIBU, rassegna ideata dall’AICEM, associazione che riunisce i Centri Culturali Europei presenti a Milano (British Council, Centre Culturel Français de Milan, Centro Culturale Svizzero, Forum Austriaco di Cultura, Goethe Institut, Istituto Cervantes), patrocinato dal Settore Cultura della Provincia di Milano e organizzata da Ponderosa Music & Art.
Il progetto Eurotribu nasce come realizzazione di un’interazione che sappia convogliare in una sola città le espressioni musicali ed artistiche di territori (Austria, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Svizzera) da sempre in culturale e creativo confronto. Il costo degli spettacoli varia dai 10 ai 18 €, con la possibilità di uno sconto del 10% per gli iscritti ai centri culturali. I biglietti sono disponibili anche nelle prevendite Ticket One (info: Ponderosa Music & Art – tel.02.48194128).
La rassegna si apre il 3 Ottobre ai Magazzini Generali con i tedeschi TO ROCOCO ROT. Il progetto dei fratelli Lippok (Robert, tastiere e Ronald, percussioni) e Stefan Schneider (basso) è stato accostato al post-rock, alla techno minimale, a un certo kraut rock (Can ad esempio). La loro è un´elettronica melodiosa caratterizzata da suoni di ottima qualità e momenti di elegante originalità.
Il 5 al Teatro Litta sarà la volta di un progetto svizzero, presentato in anteprima per Eurotribu, DORAN-STUDER-STUCKY & CLARKE PLAY THE MUSIC OF JIMI HENDRIX. 8 anni fa il chitarrista svizzero-irlandese Christy Doran si dedicò all’opera di Hendrix arrangiando alcune delle sue più popolari composizioni. Brani che vengono ora proposti con nuovi splendidi arrangiamenti. La parte vocale è affidata alla svizzero-americana Erika Stucky, nuova voce della scena jazz europea. Con loro si uniscono al progetto la bassista Kim Clarke (tra le sue numerose collaborazioni citiamo quella con i Defunkt) e Fredy Studer, riconosciuto dalla critica come uno dei batteristi più innovativi d’Europa.
Il 9 al Teatro Ventaglio Nazionale la serata sarà dedicata agli ospiti italiani: AFRICA UNITE e ARCHITORTI ORCHESTRA con lo spettacolo “Corde in Levare”. L’idea è quella di macchine da lavoro fatte di archi, corde tese al limite della rottura, ponticelli sopportanti pressioni ritmiche, casse armoniche vibranti suoni naturali. E soprattutto, le voci di un mondo costruito sul levare. Il repertorio spazierà attraverso i 10 album realizzati dagli Africa Unite, che trovano inedita veste nelle rielaborazioni e trascrizioni di Marco Robino (Architorti).
L’11 al Teatro Studio si esibirà il quartetto francese AUTOUR DE LUCIE, gruppo formatosi negli anni ‘90 e guidato dalla cantante Valérie Laulliot, che incarna allo stesso tempo il volto dolce e l’animo indomito, la voce soave e lo spirito integro. Intorno a lei, ormai da 10 anni, un incessante balletto di musicisti che hanno lasciato tracce nei quattro album incisi dal gruppo.
Il 12, sempre al Teatro Studio, sarà la volta di ZAKIR HUSSAIN. Considerato il più grande esponente delle tabla, nonchè figlio del maestro di tali percussioni classiche indiane Ustad Alla Rakha, Ustad Zakir Hussain inizia la sua carriera di musicista come un bambino prodigio, divenendo l’accompagnatore musicale dei più grandi musicisti classici e danzatori indiani. Ad Eurotribu Zakir Hussain sarà accompagnato da Alessio Alba (Sarod ed elettronica), in un concerto che spazia tra la tradizione e la sperimentazione.
La stessa sera al Teatro delle Erbe si esibiranno gli ARCHIVE, trio londinese formatosi negli anni ’90 come progetto trip-hop. Il gruppo ha cambiato le sue sonorità, spostandosi verso un rock più meditativo e romantico, anche attraverso l’inserimento nell’organico di strumenti classici come chitarre acustiche, pianoforte e feed-back chitarristico. Presentano “Noise”, loro quarto disco.
La rassegna si chiuderà il 13 al Teatro Studio con FENNESZ. Emerso dall’intensa scena elettronica austriaca alla fine degli anni ’90, il viennese Fennesz utilizza il computer lavorandone gli scarti, gli errori, creando delle melodie e degli scenari sonici di struggente nostalgia e grande coinvolgimento. A cavallo tra sperimentazione, IDM ed esplorazione ambientale, il suo stile disegna un malinconico percorso tra memoria e dubbio, tra elettronico e acustico, tra chitarra e powerbook, un viaggio attraverso i sogni e le piccole increspature che li rendono deliziosamente imperfetti.
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