L’etichetta newyorkese in prima fila nel lancio del dance-electro-punk sound si accinge a pubblicare, in periodo natalizio, una compilation di 12”. Si tratterà di raccogliere, in doppio CD, i singoli vinyl-only per gli iscritti al club pubblicati a partire dallo scorso anno, dopo l’uscita della “DFA Compilation #1”. Ed è previsto anche un terzo CD mixato da Tim Goldsworthy – co-fondatore dell’etichetta insieme a James Murphy degli LCD Soundsystem – e Tim Sweeney dei Beats in Space.
La compilation promette sfracelli: dai “mainstays” BLACK DICE, LCD SOUNDSYSTEM (‘Yeah’ è disponibile in ben 3 versioni), RAPTURE e The Juan Maclean ai nuovi arrivi J.O.Y., Pixeltan e Black Leotard Front, il cui primo singolo ‘Casual Friday’ – oltre un quarto d’ora di durata –, in uscita il 25 Ottobre come 12”, dà inizio alla compilation, che include anche ‘Bellhead’, la prima collaborazione della DFA con i riuniti Liquid Liquid, la storica electro-freak-band newyorkese dei primi anni 80. Una collaborazione definita da Murphy come “uno dei più grandi onori della mia vita. Hanno più di chiunque altro abbia mai incontrato il senso di chi sono”.
Ancora più esauriente è in proposito Tim Goldsworthy: “lavorare con delle leggende viventi è assolutamente eccezionale, perché i Liquid Liquid sono una delle cose a cui guardiamo quando ascoltiamo le cose che ci piacciono. Sono una “root band”. Utilizzano ancora gli strumenti di allora, e sempre come allora suonano, ed è difficile produrli perché… hanno un catalogo pressochè senza macchia. Posso mai essere la persona che inserisce una linea di basso acida ai Liquid Liquid per esser poi odiata da migliaia di persone? Non credo. Ma è un onore, assolutamente, e ora posso anche morire in serenità”. “DFA Compilation #2” è in uscita il 1 Novembre. E non lasciatevi ingannare dalla dizione “previously released”: se non avete un vinile e non siete stati abbastanza bravi a procurarvi quei singoli, col cavolo che stiamo a parlare di brani editi.
Nel frattempo la DFA sembra aver siglato un mostruoso (finanziariamente parlando – in senso positivo) accordo con la EMI. Goldsworthy accenna al fatto che le due etichette hanno finalmente “unito la loro merda”. Cosa questo significhi in futuro per l’etichetta newyorkese ancora non si sa di preciso, ma sembra che una migliore distribuzione e migliori disponibilità finanziarie non siano che la punta dell’iceberg.
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