Greg Shaw è morto martedì 19 Ottobre per insufficienza cardiaca. Aveva 55 anni. La sua devozione, nell’arco di 40 anni, per la scoperta, la ricerca e la diffusione del rock’n’roll più vero – benchè oscuro –, nonché per la coltivazione di ciò che fa di un ascoltatore un fan, è stata straordinaria. E’ stato editore di fanzine, magazine, manager di band, autore, proprietario di etichette discografiche, e storico del rock. Sebbene i suoi ruoli fossero variabili ed elastici, due cose su tutte hanno caratterizzato la sua attività: il suo impeccabile gusto per la musica, e la capacità di essere sempre il primo a realizzare una determinata cosa. La sua “eredità” è ora nelle mani di Suzy Shaw, sua socia d’affari alla Bomp/Voxx, Patrick Boissel della Alive/Total Energy, e Anton Newcombe dei Brian Jonestown Massacre, con cui Shaw ha stretto una partnership per Committee to Keep Music Evil
Greg Shaw è un nome leggendario per tutti gli amanti del garage-punk. Sin dagli anni ’60 ha seguito la scena, dapprima come semplice fan e collezionista, poi come ‘prime mover’ essendo stato il titolare della fanzine “(Who Put The) Bomp”, una delle “bibbie” del movimento underground negli anni ’70. Da lì alla nascita dell’omonima etichetta discografica il passo è stato breve e nel 1974 è nata la Bomp! Records, che annoverava nel suo catalogo artisti del calibro di Flamin’ Groovies, Iggy Pop, Stiv Bators, Zeros, solo per menzionarne alcuni.
Greg nel frattempo ha continuato a collezionare dischi e ha deciso dare sfogo alla propria passione per il garage-punk in due modi: compilando due serie di raccolte fondamentali quali “Pebbles” ed “Highs In The Mid-Sixties” e dando vita nel 1979 ad una sussidiaria della Bomp, la Voxx Records che sarà il ‘marchio’ di molti gruppi (DMZ, Plan 9, Morlocks, Pandoras, Miracle Workers, Graveddiger V) che da lì a qualche anno daranno inizio al 60s revival.
Fino alla morte, Greg Shaw ha continuato a pubblicare dischi per la sua etichetta, a scrivere articoli per riviste e fanzines – è stato anche l’estensore delle liner-notes dei due volumi del cofanetto “Nuggets” della Rhino – assurgendo sempre di più al ruolo di vera e propria autorità in materia di Sixties e di garage-punk.
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