Giunge al capolinea il progetto MR. BUNGLE, uno dei tanti cui l’icona sperimentale MIKE PATTON ha dato vita negli ultimi 10 anni quando l’originaria esperienza dei Faith No More volgeva al termine. I componenti dei Mr. Bungle, tutti amici dai tempi delle superiori, hanno pubblicato appena 3 dischi in oltre una dozzina di stagioni: l’omonimo debut album del 1991, “Disco Volante” del 1995, e “California”, loro lavoro più recente benchè datato appena 1999.
“Sono a un punto della mia carriera in cui ho una fame enorme di ambienti musicalmente sani, in cui c’è un genuino scambio di idee senza invidie né risentimenti repressi, e in cui i partecipanti a una band vogliono essere in ale ambiente fregandosene di quello che può essere il consenso del pubblico” dice Patton. “Purtroppo i Mr. Bungle non erano uno di tali ambienti”.
Una delle caratteristiche basilari di Patton è la sua prolificità, di idee, materiale (non stante la scarna discografia dei Mr. Bungle) e progetti: Loveage, Tomahawk, Fantomas, Hemophiliac con John Zorn, album solisti a nome Peeping Tom, e appunto i Faith No More. Per non parlare della sua label personale, la IPECAC, che al momento ha in cantiere nuove uscite di Orthrelm e Locust. Si tratta di niteressi che vanno in mille direzioni, senza limitazioni, con una spiccata inclinazione a sperimentare e spingere avanti le frontiere della creatività. Anche attraverso la creazione di colonne sonore di videogame (l’imminente “Bully”) o la recitazione (in “Firecracker” di Steve Balderson).
Sembra che sia la fama di Patton la causa di questi conflitti di personalità. “Avremmo potuto tirar fuori un altro paio di album ancora” dice sempre Mike, “ma la personalità collettiva di questo gruppo ha contratto parecchie disfunzioni. Questa band è stata avvelenata dalla gelosia e dall’insicurezza di una persona, e ci ha portati a una mort elenta e innaturale. Ma sono in pace con tutto ciò, perché so di averci provato con tutte le mie forze”.
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