Si intitola “Everything Comes & Goes: A Tribute to Black Sabbath” la compilation che la Temporary Residence metterà sul mercato il 5 aprile per onorare Toni Iommi, Geezer Butler, Bill Ward e ovviamente Ozzone Osbourne (come lo chiamava un nostro indimenticabile collaboratore – che, a differenza di Ozzy, gode ancora di ottima salute). La lavorazione del disco ha richiesto ben 8 anni, tant’è che una delle band che alla compilation ha contribuito, il Curtis Harvey Trio, si è nel frattempo sciolto; benchè invece i noise-rockers nipponici Ruins non abbiano neanche dovuto essere contattati, visto che, appena saputo di questo progetto, hanno registrato ‘Reversible Sabbath’ e l’hanno inviata su un DAT alla label di Portland, con allegato il messaggio “speriamo che i fans dei Sabbath non si incazzino per questa canzone”. Tale preoccupazione è dovuta al fatto che questo brano non appartiene al repertorio del combo di Birmingham padre di centinaia di metal e stoner bands, ma è una sorta di medley di circa 8 canzoni di questo, poi rieseguite in ordine di note inverso (!!!). “Le canzoni sono suonate esattamente all’indietro, come uno specchio” ha detto Jeremy DeVine di Temporary Residence. “E’ qualcosa di assolutamente cervellotico”.
Da segnalare anche la chitarra acustica con bat trattati della cover di ‘Iron Man’ a forma di Kieran Hebden aka Four Tet, mentre i Matmos trasformano ‘F/X’ in un guazzabuglio a malapena udibile di “cinguettìo” elettronico. I Grails enfatizzano la potenza e lo “sludge” della monolitica ‘Black Sabbath’ con una versione interamente strumentale della stessa, mentre i Paul Newman rendono alla grande la dinamicità di ‘Fairies Wear Boots’, canzone che i Sabbath dal vivo trasformavano spesso in una jam di 20 minuti e passa.
E’ stato invece un peccato che Jason Molina non sia riuscito a concretizzare una presenza alla quale avrà sicuramente tenuto molto (l’ex-Songs:Ohia ora main-man dei Magnolia Electric Co. è, per chi non lo sapesse, un grande fan degli AC/DC e un ex-metallaro nei suoi esordi, quindi, a conti fatti…): nel 1997 Molina aveva già contribuito alla causa con una cover di ‘Solitude’ e con una versione monca di ‘Snowblind’, entrambe registrate su 4 piste, ma non ha poi mai trovato il modo nè il tempo di ri-registrarle a suo piacimento con una full band di supporto. Questa, per chiudere, la tracklist di “Everything Comes & Goes”: Matmos ‘F/X’, Ruins ‘Reversible Sabbath’, Grails ‘Black Sabbath’, Four Tet ‘Iron Man’, Curtis Harvey Trio ‘Changes’, Paul Newman ‘Fairies Wear Boots’, Anomoanon ‘Planet Caravan’, Racebannon ‘Sabbath Bloody Sabbath’, Greenness with Philly G ‘Sweet Leaf ‘.
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