Sembrerebbe, più che rap-rock, una nuova sfida alle possibilità di combinazione tra rap e metal questa joint-venture fra il creatore dell’illbient-hip hop e il batterista degli Slayer. Proviamo a indovinare? Metal d’avanguardia pieno di beat e ritmi intricati. Ma non è così, né la faccenda corrisponde all’estetica tritatutto di Spooky. “Drums of Death” – in uscita il 26 Aprile su Thirsty Ear, l’etichetta di Matthew Shipp che con la “Blue Series” ha fatto cimentare nel jazz nomi di spicco del panorama hip hop, Spooky compreso – è infatti una sorta di omaggio alla pionieristica fusion rap-rock posta in essere dalla Def Jam nei primi anni 80.
Perché proprio Def Jam? Perché Spooky ha preso di mira direttamente il nocciolo della questione, ossia Chuck D e i Public Enemy di quegli anni. “La Def Jam è l’equivalente della Motown ai giorni nostri” dice Spooky. “Sono l’impero. Che Rick Rubin abbia prodotto band come Slayer, Public Enemy e Beastie Boys non è che il principale punto di riferimento di ciò che sto facendo oggi”.
Veniamo ai fatti. “Drums of Death” offre nuove versioni di ‘B-Side Wins Again’ dei Public Enemy (con la chitarrra di Vernon Reid dei Living Colour), ‘Brothers Gonna Work It Out’ and ‘Public Enemy No.1’, oltre a potenti originali come ‘Quantum Cyborg Drum Machine’.
“Ciò che ho voluto fare è molto più che uno scenario old-school” dice ancora il dj. “Io e Chuck ci conosciamo da un po’, e ci stiamo occupando di cose molto simili attualmente: un hip hop dinamico e in progressione, una critica dell’attuale politica interna e dei suoi rapporti con la storia. Ovviamente quei dischi (quelli dei Public Enemy, ndt) erano immensi, e volevo apportarvi una prospettiva nuova, più fresca. Chuck ha una delle voci più peculiari del 20mo secolo, e ho voluto portare quella vibrazione dritta nel 21mo secolo, con dei break-beat che mi ricordino di quando, nel 1986-88, ascoltavo i Public Enemy di allora”. Dei beat si è occupato quindi Dave Lombardo, che, secondo Spooky, dimostra in “Drums of Death” la sua “incredibile precisione” e anche una battuta funky-oriented. “Non ho dovuto chiedere a Dave di adeguarsi all’hip hop: lui può suonare qualsiasi cosa, e questo è ciò che rende cool tale materiale”.
L’idea di questo disco è nata dopo che Peter Gordon, capo della Thirsty Ear, aveva proposto a Spooky un altro disco jazz-oriented sulla scia del fortunato “Optometry” (2002). Volendo provare qualcosa di più “selvaggio”, Spooky aveva suggerito l’inserimento di “un batterista come quello degli Slayer”, e qualcosa, a quel punto, gli si è illuminato in mente.
“Drums of Death” è stato prodotto dallo stesso Spooky con Jack Dangers dei Meat Beat Manifesto, vecchio amico e collaboratore, e vede anche una fugace apparizione di Dalek nel brano ‘Assisted Suicide’. La realizzazione del disco implicherà alcune date dal vivo, nonostante il dj newyorkese sia impegnato nella promozione del suo primo libro (“Rhythm Science”) e del suo primo film (“Rebirth of a Nation”). “Penso che oggi abbiamo bisogno di nuove prospettive. ‘Drums of Death’ è una sorta di propaganda per un mondo diverso”.
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