E’ in uscita all’inizio di Maggio il secondo lavoro Andrea Mangia aka POPULOUS, da Lecce direttamente su Morr Music. “Queue For Love” , attinge a piene mani dalle atmosfere jazz e soul oltre che dalle colonne sonore anni 60-70, qui contaminate da chitarre, e-bows e glockenspiel. Un album che spazia dall’hip-hop al cantautorato, dall’ambient al folk, anche grazie alle molte collaborazioni di cui si è avvalso Andrea, tra cui quelle con Matilde degli Studio Davoli, che arricchisce con la sua splendida voce le melodie di ‘Bunco’ e ‘Clap Like Breeze’, con doseone dei cLOUDDEAD, che lascia la sua inconfondibile traccia in ‘My Winter Vacation’, e con Jukka e Luca dei Giardini di Mirò. Questa la tracklist: ‘The Breakfast Drama’, ‘My Winter Vacation’, ‘Pawn Shop Close’, ‘Bunco’, ‘Sundae Pitch’, ‘The Dixie Saga’, ‘Dance-Hall Nostalgia’, ‘Magam Saba’, ‘Clap Like Breeze’, ‘Hip-Hop Cocotte’, ‘Canoe Canow’, ‘Drop City’.
Uscirà invece a Giugno sull’attivissima etichetta napoletana Mousiké Lab il set cd+dvd di KYO, un progetto che nasce dall’incontro della musica elettronica e della parola recitata. Poesia e prosa di grandi poeti e pensatori (tra cui Artaud, Cavalcanti, Ezenberger e Neruda) incontrano così il presente e rivivono in una forma espressiva attuale grazie al lavoro di Claudio Sinatti, Monica Nappo, Michelangelo Dalisi e Marco Messina (99Posse, Nous, Resina e altri progetti). Le atmosfere delle musiche – minimali, cadenzate, allusive al dub, sospese, ma anche solarmente ritmate e arricchite di archi, piano, fiati e percussioni “suonate” – accolgono nelle loro tessiture il fluire dei testi, li accompagnano, vi si contrastano, li reinventano. La scelta dei testi, che spazia da Guido Cavalcanti all’ipercontemporaneo, ha sempre come linea sonora la musica elettronica, le sue sospensioni, i suoi spazi, la commistione di ritmi al fine di tracciare un cerchio di parole ed immagini prese dal quotidiano o da un mondo immaginato. Testi “impegnati”, che parlano in modo poetico della violenza, delle ingiustizie, delle forme di alienazione (di cui la televisione è sovrana), della guerra, dell’intolleranza, del razzismo, per poi naturalmente spostarsi verso la pura poesia, anche d’amore.
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