Basterebbero due lettere, una delle quali ripetuta due volte, per centrare l’essenza di “Love hotel”: prendete una P, prendete una O, aggiungete un’altra P ancora ed ecco sbocciare il termine POP come un fiore rugiadoso i cui petali sono fatti di melodie zuccherine (“Songs for Sarah”), di cinguettii bucolici (“Do you remember the hill?”), di nostalgie luccicanti (“Lady swimmer”), di collage retrò alla Stereolab (“Pink girl”), di morbide malinconie (“Supernatural”), di sbuffi alla Cardigans (“Love secrets”), di atmosfere avvolgenti e vagamente sofisticate (“Chic and shine”).
Classificatisi secondi al Rock Contest 2007, concorso fiorentino che negli ultimi anni ha saputo scovare e promuovere realtà di tutto rispetto (dal fenomeno Offlaga Disco Pax al cantautorato blues di Alberto Mariotti alias Samuel Katarro), i Superpartner sono un sestetto pugliese capitanato dall’ugola suadente di Rosita Garzia, il cui cantato in inglese viene doppiato occasionalmente anche dagli interventi vocali di Francesco Lanferdini. Un esordio ottimamente prodotto, con l’ausilio niente meno che di Federico Fiumani dei Diaframma, ed ottimamente confezionato in un digipack di grande formato.
Autore: Guido Gambacorta