Un vecchio adagio recita che il settimo anno fa scattare (talvolta) una crisi. Invece, per taluni, questo traguardo gli ha fatto ben definire la spiccata intenzionalità di fare della musica la principale direttrice lavorativa. Infatti, il trio sanmarinese Alibi è dal 2014 che son capaci di re-inventarsi con proposte che sanno di ricerca sperticata, in quanto han capito che solo abbracciando tal progettualità si può ambire a raggiungere un traguardo che conta. Infatti, rispetto al precedente lavoro omonimo, con il nuovo “Confini del mondo” cambiano le carte in tavola, braccando quell’agognata svolta che fan superare i loro confini scritturali. E’ proprio la titletrack ad aprire le danze, tra inizio mantrico e gagliardia ritmica sorprendente, mentre “Quando eri forte” è una talea sonora che innesta pop, indie, alt-rock, con canoni personalissimi. Il combo vigila lo spartito per far “Combaciare” ogni minimo dettaglio con humus fresco e spigliato e, se in “Leggilo negli occhi” lanciano uno stiloso strale danzereccio catchy, “Sei nell’aria” procede con grinta persuasiva, grazie all’autorevolezza vocale (e pianistica) di Enrico Evangelisti. Sicuramente, con questi presupposti, per gli Alibi si aprirà una “Nuova vita”, poiché anche in ambito ballad, sanno il fatto loro, senza banalizzarlo con i classici clichè mielosi e ponderativi. Invece, “Luna nuova” sfoggia quella fluidità credibile che sà di maestria. Sotto a chi tocca: ora, nell’aurea aleggiano leggiadri “Angeli” che fan da prologo alla conclusiva “Nuvola di maggio”, col basso carismatico di Riccardo Gasperoni che traina e al contempo si fonde con la possente guitar di Alessandro Zonzini, per consegnarci l’atto più “roccioso” della tracklist. In definitiva, non si esprime l’anima musicale senza avvertire la vita nella sua pienezza, ed è proprio da qui che germoglia il tatto ed il fiuto compositivo del Trio. Non è che si limitino a sparare valvolari cosi…a “random”, ma sanno come si elaborano note con anima pulsante, vibratile ed introspettiva. Senza girarci intorno, “Confini del mondo” va ascoltato: senza scuse e senza…Alibi.
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autore: Max Casali