Dove vogliono arrivare i Franz Ferdinand? La domanda non è banale e mi gira in testa da parecchio tempo, diciamo dalla scorsa estate, quando Darts Of Pleasure si è imposta al di fuori dell’universo indie per andare ad insidiare primati che recentemente parevano appannaggio di Americani ed Australiani.
Al quesito probabilmente non saprebbero rispondere neanche loro. A giudicare dalle interviste rilasciate ai giornali di mezzo mondo, sembrerebbe che, a dispetto delle loro innoque aspettative (“facciamo musica per far ballare le ragazze” dice il cantante Alex Kapranos), il successo li abbia colti fulmineo e inesorabile. Di sicuro arriveranno lontano visto che, oltre ad essere il gruppo più discusso del momento e ad aver piazzato il brano Take Me Out ai vertici della classifica inglese, paiono ora avere le carte in regola per far breccia nel mercato statunitense. La Epic ha infatti sganciato un milione e mezzo di sterline per poterli distribuire negli USA, avendo fiutato la gallina dalle uova d’oro. Insomma in questo preciso momento storico i Franz Ferdinand sono sul tetto del mondo, e meritatamente, aggiungerei. Il loro debutto omonimo infatti ha tutte le carte in regola per essere ricordato come un piccolo classico nel panorama indie d’Albione. In altre parole è l’album giusto al momento giusto.
Che c’è di meglio infatti, in epoca di glorificazione della new wave dei primi anni 80, di un gruppo che dimostra non solo di aver mandato a memoria la lezione di Talking Heads, Gang Of Four e Devo, ma anche di saperla coniugare con un gusto per la melodia personale e accattivante? In pratica tutto quello che la stampa inglese attendeva dai tempi della guerra fra Blur e Oasis.
Ma anche ripulito da tutto l’hype che lo circonda “Franz Ferdinand” rimane un gran disco, un’opera sfaccettata, allo stesso tempo algida e sensuale.
E così se Cheating On You è tutta giocata su scatti e balzelli, nella migliore tradizione di David Byrne e soci, Jaqueline, che apre l’album, vede un Kapranos in veste di carismatico crooner. Tutto il lavoro è caratterizzato da continui cambi di atmosfere: Tell Her Tonight è un brit pop fresco e allucinato, mentre Dark Of The Matinee alterna momenti suadenti a ritmi marziali e vanta uno dei ritornelli più azzeccati dell’album. Il ritmo robotico di Michael ci riporta dritti in zona Devo, prima della conclusione malinconica di Come On Home e 40 ft., due degli episodi che più esaltano il romanticismo del gruppo.
Al di là del valore dei singoli episodi quello che impressiona positivamente è la compattezza dell’opera nel suo insieme, permeata in ogni singola nota dallo spirito artistoide dei quattro scozzesi che come moderni re Mida riescono a far diventare cool tutto ciò che sfiorano.
Autore: Diego Ballani