Avere poco più di vent’anni e vivere in Sudafrica non vuol dire essere fuori dal mondo. E infatti il piccolo Felix maneggia i suoi marchingegni elettronici con perizia indiscutibile. E’ probabile però che le stranianti note di Dark Days Exit risultino così disarmanti anche perché create da una sensibilità così lontana dai nostri circuiti così trafficati ed usuali. Elettronica sì, nella forma mentis e nelle strutture dei brani, ma nella scelta dei suoni c’è anche altro: arpeggi di chitarra acustica, flauti, pianoforte, vibes… Tanta leggerezza a delineare un ambient strumentale soffice e ingenuo, delicato e privo di asprezze. Tutto comunque all’insegna della sobrietà e del minimalismo, senza sbrodolamenti e al tempo stesso senza concettualismo (chessò, tipo Stereolab?).
Tra le dieci tracce si notano la spassosa Miss Teardrops, swingatissimo divertissement di marimbas, e la rarefatta Radio Right Now, che potrebbe benissimo essere colonna sonora di Picnic Ad Hanging Rock.
Pupillo di Kruder e Dorfmeister (Kruder sostiene che candele, olio per massaggi e questa musica possono salvare una rapporto di coppia), la giovane indie-star dell’altro emisfero ha certamente le idee chiare, e si è inventata un bel modo per uscire dai giorni cupi.
Autore: Abo