Dilatazione, ripetizione, eclettismo.
I Pin Cushion Queen hanno lanciato la serie Settings, una raccolta di sfondi e scenografie rilasciata in tre pubblicazioni; ma il progetto consiste anche in appuntamenti musicali di una triologia sonora anticipata ad aprile dall’ep Characters. Questa volta la band bolognese lancia Settings_2 un Ep di tre brani di cui la traccia Merry-go-round viene presentato in anteprima sulla nostre pagine. Gli altri due brani che compongono l’ep sono: “Under Electric Light” e “Craco”.
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https://soundcloud.com/pincushionqueen/sets/cha3
I Pin Cushion Queen sono tre: Micciola, Calandrino e Zanardi. Il nome è dovuto a una filastrocca scritta da Tim Burton, che riprende il gioco tra il gotico onirico e la presa in giro del quotidiano paradossale, per calarlo in un ambito rock dalle intenzioni bellicose. Il progetto, dinamico e di base a Bologna, vede la luce nel 2007, ma nel frattempo si è trasformato, si è trasferito, ha cambiato componenti e ha preso molte direzioni diverse. Il nome non è mai cambiato, così come le intenzioni bellicose. Zanardi è soprattutto un batterista, ma gli capita anche di suonare strumenti elettronici. Tutto il resto (basso, chitarre, voci, synth e quant’altro) è diviso tra gli altri due. Fin dall’inizio sono passati dallo stoner all’indietronica, dai riferimenti più colti al punk, senza nessun rispetto. “Characters” (2011), cinque brani e primo esperimento del trio, ha dei chiari riferimenti, tra loro lontanissimi: Mr. Bungle, Sonic Youth, Motorpsycho e un tocco di musica popolare come quella garganica. Dopo i personaggi di “Characters”, nel 2016 esce un nuovo lavoro dal nome “Settings” (cioè “ambientazioni”), secondo capitolo di una sorta di trilogia della narrazione, in cui l’ultimo sarà “Stories”. In “Settings” gli strumenti si moltiplicano rispetto al disco precedente, con synth, pianoforti, glokenspiel, percussioni e chitarre acustiche. Insieme alla ricchezza timbrica cambiano le influenze: le più dirette si ritrovano in Liars, Battles e gli ultimi Radiohead.