Si chiama Wally De Backer, è australiano, ed è l’uomo dietro questo disco siglato Gotye. Ha fatto la maggior parte del lavoro di scrittura ed incisione in una dimensione domestica, a Melbourne, svolgendo a quanto pare soprattutto il ruolo di composizione, commissionando le musiche a vari strumentisti, assemblando e missando il tutto con ricorso a numerosi sample estratti da dischi di soul e dub music del passato; nella quarta traccia, ‘Coming Back’, la nostra preferita, c’è ad esempio un innesto campionato da ‘Calenda Rock (Mourning Song)’ nella versione cantata da Harry Belafonte tanti, tanti anni fa.
Taluni brani ricordano il Gotan Project, i Soulwax, Jimi Tenor, Barry Adamson, dunque il meglio del genere, ma tutto virato in chiave ancor più black, nel singolo ‘Learnalilgivinanlovin’, ad esempio, come se Curtis Mayfield o Marvin Gaye avessero messo le mani nel moderno trip-hop limitandone l’elettronica, a beneficio delle parti suonate – comunque poi pesantemente trattate al computer – e funziona, davvero, malgrado a questo ‘Like Drawing Blood’ manchi ancora qualcosa, per essere un disco importante. Ad ogni modo, per chi ama trip-hop, drum’n’bass e soul moderno, un disco interessante, che ripaga delle recenti delusioni dei Thievery Corporation.
Autore: Fausto Turi