Affinano il loro punk, rendendolo più diretto i Valentines, rispetto al loro esordio “No Time Generation” del 2003, sempre sulla Tre Accordi. Il miglioramento del quartetto è dovuto sia all’instancabile lavoro on stage svolto in questi due anni, sia alla produzione di Daniel Ray che vanta produzioni e collaborazioni con personaggi e band del calibro di Ginger Baker, Ronnie Spector, Hellacopters e Ramones. Con questi ultimi non c’è stato soltanto un rapporto lavorativo, ma anche un’intensa amicizia. Rey ha conosciuto i Valentines a New York nel 2002 e ha apprezzato la base granitica dei nostri che spaziano con grande tranquillità nei vari aspetti del punk rock, dall’hardcore melodico di “Blue job” che sa tanto di Bad Religion e Green Day agli ammiccamenti al glam di “The push”. Quando decidono di andare al massimo si spingono in un hard- speed-rock che va oltre il punk in “Annalisa is gone”, mentre in “Life stinks of human beings” raggiungono un hard blues buono per i bikers. Ovviamente i Valentines giocano con i propri nomi come i Ramones, fingendosi fratellini.
Autore: Vittorio Lannutti