…finalmente il nostro Brian Wilson partenopeo ha partorito il suo “Smile”. Quest’album è un capolavoro assoluto! Un fresco soffio ricco di sonorità coinvolgenti ed arrangiamenti pittoreschi costruiti su accattivanti melodie che regalano all’orecchio sensazioni ed emozioni lasciate nel passato. Un piacevolissimo viaggio a ritroso in quella dimensione estiva, in quel puzzle dove le immagini che lo compongono sono vecchie polaroid ingiallite di Gigi e Andrea che fanno capolino su una spiaggia corteggiando una ragazza che prende il sole o di un Bombolo piagnucolone in tenuta da bagnino. Insomma è “il disco Italiano” ( e del resto il retro del cd lo sottolinea ) anche se esce sotto una piccola ma rinomata label madrilena, la Elefant Records, che ha ben capito il talento dei Fitness Forever.
A tratti ricorda la Italo Disco degli anni 70-80 e la lounge easy listening degli anni 60. C’è Alan Sorrenti di Figli delle stelle, c’è il Morricone di Metti una sera a cena e il Trovajoli di Rossana. Incantevole Albertone, la canzone dedicata al Sordi nostrano fischiettata da Raffaele Giglio, il campagnolo leader dei Gentlemen’s Agreement. Bellissima anche la parentesi samba di Je Je Jeox firmata da Luigi Scialdone. Proprio ora ascoltando Se come te mi viene in mente Lucio Dalla con gli Stadio nella sigla di Lunedì Film. Quindi l’immaginario complessivo del disco o meglio…di Carlos Valderrama…è quello di sempre, quello che ci ha fatto innamorare dei Valderrama 5 di Women don’t apple damage e di Islas (dischi che purtroppo voi non avrete mai ), ha soltanto assunto un potenziale maggiore, sia per l’utilizzo della lingua italiana nei testi, che per gli arrangiamenti di archi magistralmente diretti insieme a Tony Fresa ed eseguiti dall’Alba Strings Quartet. Ma anche per la presenza della voce femminile di Paster al fianco di Carlos che li acclama i nuovi Al Bano e Romina dell’indie pop.
Non insisto a soffermarmi su aspetti tecnici e aneddotici di Personal Train, forse sarebbe inutile, è un disco di emozioni, come purtroppo ne esistono ormai pochi. Speriamo che questo ambizioso progetto trovi il riscontro che merita e Carlos la popolarità che un’artista del suo livello deve prima o poi ottenere.
Autore: Mauro Pietra