Continua a fare sul serio, il gruppo noise italo-americano che esordì nel 2002 su Monitor rec. con il bel ‘Snowing Sun’, e qui con la produzione di Steve Albini realizza dieci tracce in 30 minuti esatti di buon valore.
I Bellini sono Agostino Tilotta (chitarra), Giovanna Cacciola (voce), Matthew Taylor (bass) ed Alexis Fleisig (batteria). I primi due – marito e moglie – sono componenti dei gloriosi siciliani Uzeda, il terzo è negli americani Romulans, il terzo ex dei disciolti Girls against Boys.
Nell’arco delle 10 tracce c’è spazio per ogni sorta di aggressività chitarristica destrutturata: ricordate i Sonic Youth e gli Shellac della fine degli anni 80, o gruppi contemporanei come Red Worms Farm, One Dimensional Man o Paperchase? Beh, i Bellini aderiscono a quel tipo di espressione, e la voce femminile di Giovanna li fa assomigliare davvero molto ai Sonic Youth più urgenti, quando a cantare è Kim Gordon.
Le tracce sono composte tutte da Agostino (musica) e Giovanna (testi).
Il gruppo non si discosta molto dal seminato del noise, un genere godibilissimo anche dal vivo, in cui le poche novità negli ultimi anni sono giunte soprattutto da realtà al limite del jazz, con l’uso di fiati fiati etc., e questo non è il caso dei Bellini che, come detto, ripropongono l’aspetto più punk del noise, con una formazione tradizionale: quello che Steve Albini ama di più, del resto.
I momenti più strepitosi del disco sono, a mio parere, ‘The Exact Distance to the Stars’ e la conclusiva ‘Agatha’: due bombe devastanti, e poi ‘Not Any Man’, più bluesy ed ipnotica.
Mi affascina questo gruppo, i cui componenti fanno avanti e dietro in aereo tra gli Stati Uniti e l’Italia, dividendo nei due continenti anche le date dal vivo: ad Ottobre è finita la lunga tournèe americana, a Dicembre finisce quella italiana; ma più di tutto mi inorgoglisce che ci siano musicisti italiani che l’America l’hanno trovata per davvero.
Una nota di merito anche per la copertina cartonata: tra le più belle del 2005.
Se avete una bettola per farli suonare nella vostra città e volete scritturarli per un concerto (vi avverto, però, vi faranno crollare il palazzo, coi loro ampli al massimo della potenza), scrivetegli a: superindigena@yahoo.com
Autore: Fausto Turi