Mathangi “Maya” Arulpragasam, conosciuta con il suo nome d’arte, M.I.A. (Hounslow, 18 luglio 1975), è una cantante e writer inglese, di origine tamil. Il suo stile fonde elementi hip-hop, reggae, dancehall, electronica, reggaeton e funk. Il suo nome d’arte M.I.A. è l’acronimo di “Missing in Action” (perso in azione). Nel 2009 ha ottenuto una candidatura agli Oscar per la migliore canzone con “O… Saya” da The Millionaire. Qualche tempo fa la cantante ha rilasciato un’intervista per il New York Times, ma le sue dichiarazioni o presunte tali hanno creato un vero e proprio caso mediatico. Nell’intervista pubblicata le domande rivolte a M.I.A dalla giornalista Lynn Hirschberg vertono sulla musica e le sue colleghe (l’ammirazione per Madonna, l’odio per Lady Gaga). Poi arriva la domanda sugli eccidi in Sri Lanka (la patria d’origine di M.I.A.). A quel punto le due versioni divergono. La Hirschberg riporta le seguenti dichiarazioni: “Non volevo essere come Bono. Lui non è africano, io invece vengo da lì. Sono stanca delle pop star che dicono < Diamo una possibilità alla pace >. Io direi piuttosto, diamo alla guerra una possibilità. Il senso della partecipazione ai Grammy voleva essere < Hey, 50.000 persone moriranno il prossimo mese e questa è la vostra opportunità per aiutarle >. E nessuno lo ha fatto”. Dichiarazioni piuttosto forti, tanto che M.I.A. ha protestato sul suo Twitter pubblicando un numero di cellulare e chiedendo di chiamare per discutere la questione. Sorpresa: il numero non era il suo, ma quello della giornalista, che si è ritrovata subissata di telefonate.
M.I.A. ha promesso di pubblicare sul blog il testo originale e i file audio dell’intervista per spiegare come fosse stata fraintesa. Cosa che è puntualmente accaduta. Poteva bastare? Neanche per idea: è arrivato anche un nuovo brano, inedito dal titolo “I’m a singer” il cui testo lascia poco spazio all’interpretazione: “Why the hell would a journalist be thick as shit” (Perché diavolo un giornalista deve essere così idiota?) “You can talk shit to me I’m used to it/You make me hard with the wounds that I have to lick/You can pick on me and I can see it at a click”. La traccia, all’altezza della sua produzione, è in download gratuito sempre sul suo blog.
Autore: Grazia De Micco
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