Il progetto Dirmusic è nato da un’idea di Chris Eckman, leader dei Walkabouts, che ha voluto coinvolgere Chris Brokaw (Codeine, Come, The New Year) e Hugo Race, che ha militato anche nei Bad Seeds di Nick Cave, prima di un’ottima carriere solista.
“BKO” è la seconda uscita del trio, che è andato a registrare il disco in Mali. Il motivo è semplice, Eckman nel 2006 andò nel paese africano al “Festival du Desert” e ne rimase affascinato, nel 2008 ci tornò a suonare con i Dirtmusic.
Galeotta fu quella tournée africana per i tre musicisti occidentali, che quasi casualmente conobbero i Tamikrest, gruppo blues locale, con il quale il trio l’anno scorso ha registrato questo disco.
L’intesa tra i due gruppi è stata talmente prolifica che Eckman ha anche prodotto l’esordio dei maliani, mettendo loro a disposizione il suo managment.
Il disco registra la perfetta unione e quindi la sintesi di due approcci al blues: quello delle origini (africano) e quello rielaborato. Tuttavia resta la forte impronta occidentale dei tre musicisti titolari del progetto, aspetto ovviamente non negativo ma assolutamente legittimo. Al lavoro hanno partecipato altri musicisti come alcuni elementi della Symmetric Orchestra di Tounami Diabate ed il chitarrista Lobi Traorè.
“BKO” parte con il greve ed arioso “Black gravity”, a seguire una “All tomorrow parties”, che sembra aver ritrovato le sue antiche radici, quindi la vibrante e desertica “Smokin bowl”, la psichedelica e straniante “Niger sundown” e la coinvolgente, straniante ed ipnotica, ma con linee non sempre circolari, “Ready for the sign”.
“Bring it home”, messa non a caso in conclusione, ha un tocco malinconico e flebile nel quale si sente talmente l’odore del ‘ritorno’ che non ha quasi niente del continente nero. Il cd contiene anche un dvd nel quale sono presenti interviste ai tre protagonisti, tre video ed altri quattro brani, tra i quali il rock-blues “Ain’t no grave”.
Autore: Vittorio Lannutti