Il nuovo album solista di Enrico Bosio contiene 9 canzoni di un cantautorato pop naif, intimo, surreale, indolente, giocoso – come del resto lascia intendere il titolo dell’album… – che sanno di poesia di quartiere, di quotidianità, di tepore primaverile, di giostre, panchine e filastrocche, ma al contempo ben affilate, che accennano d’improvviso riflessioni sul senso delle cose ed un punto di vista autobiografico, il tutto costruito con poco, ma con tutto ciò che può servire davvero, a cominciare dagli arrangiamenti.
Si respira un’aria di libertà inebriante in questi brani del musicista genovese componente degli En Roco che nel disco trova una messa a fuoco nuova, più efficace rispetto al passato, e la forma cantautorale pesca dalla tradizione dei giganti genovesi, dai non allineati degli anni 70 come Stefano Rosso e dall’indie degli anni 90, con soluzioni musicali imprevedibili ed una poetica personale, che si va sviluppando e prendendo sicurezza sempre più nel tempo, da Il Gran Rifiuto (2014).
‘Le Trampoliere‘ e ‘La mia Scimmietta‘ hanno toni da filastrocca e giocano con le parole, i loro significati ed i loro suoni mentre ‘Inevitabile‘ e ‘Che cosa Importa‘ sono ballate chiaroscurali, veri picchi del disco, ‘Non ci Siamo‘ va giù a rotta di collo e ‘Il Fornaio‘ e ‘Canzone di Luigi’ in un mondo parallelo le trasmetterebbero le radio.
Poco dopo l’uscita di Giocondo, Enrico Bosio ha pubblicato anche un mini Ep intitolato Ridi come Sempre https://enricobosio.bandcamp.com/album/ridi-come-sempre-mini-ep contenente due canzoni tra le quali spicca il brano omonimo, malinconico e trascinante, che ne mette in evidenza le buone doti vocali: secondo noi tra le sue cose più belle di sempre.
In Italia un disco come Giocondo viene purtroppo percepito come prodotto di nicchia, ma non ci si può rassegnare a cose così.
https://www.facebook.com/EnricoGBosio
autore: Fausto Turi