The Scream, primo lavoro di Siouxsie & The Banshees. Il vecchio (adorato!) vinile viene riproposto in edizione deluxe, doppio cd di cui il primo è l’album originale ed il secondo è una raccolta di registrazioni precedenti l’Lp d’esordio, in cui si alternano demo inediti, brani da sedute BBC, e le facciate A dei primi singoli della band.
Negli anni in cui uscì, l’album non venne accolto con grande calore ed in particolare la punk journalist per eccellenza, la tagliente Julie Burchill, lo stroncò fermamente.
Ancora oggi, da molti viene considerato un lavoro poco notevole poiché i suoni usati sono tendenzialmente poveri, ma il bello dell’album a parer mio è proprio questo!
The Scream viene inciso nel 1978, periodo in cui la differenza fra punk e la futura dark new wave non è ancora ben definita, e questo album ne è la chiara testimonianza. E’ un insieme di suoni infuriati, esaltati da una voce spettrale, quella voce che darà il successo a Susan Janet Ballion meglio conosciuta come Siouxie Sioux, fino a farla diventare l’icona femminile della dark music.
L’album originale comprende dieci brani, inizia con Pure, breve e lenta in cui la voce accompagnata da basso e chitarra porta quasi all’alienazione.
Continua con Jigsaw Feeling («uno dei più sconvolgenti passaggi di tutta la storia rock», come giura ancora il bassista Steve Severin) in cui entra la batteria a rendere tutto molto più energico, brano che apre la strada a ciò che seguirà in tutto l’album. La terza traccia è Overground: inizia timidamente, per poi trovare forza nella voce di Siouxsie, arriviamo a Carcass l’apice della forza di tutto l’album, brano che insieme a “Christine” (da “Kaleidoscope”, 1980), “Cascade” (da “A Kiss in the dreamhouse”, 1982) e “City in dust” (da “Tinderbox”, 1986) è decisamente tra i più conosciuti.
A questo punto c’è spazio anche per una cover Helter Skelter (dal “White Album” dei Beatles). Voci giravano alla fine degli anni 70 sulla scelta di questa cover, la violenta invettiva dei Beatles veniva collegata a Charles Manson, secondo cui questa canzone aveva alimentato in qualche modo la sua pazzia e quella della sua raccapricciante congrega. Veniva, quindi da pensare che Siouxsie avesse scelto quella canzone proprio per questa associazione ma, quando anni dopo The Banshees pubblicheranno una loro versione di “Dear Prudence” (in “Nocturne”, 1983), un’altra canzone dal “White Album”, tutto sembrerà più chiaro, semplicemente, a Siouxsie i Beatles piacevano!
Si continua con Mirage, una canzone diversa dal resto dell’album. Senza dubbio un bel singolo che ancora oggi trova posto nei “best of” di Siouxsie. L’attacco del basso è perfetto e la sua voce è “inaspettatamente” misurata.
Seguono tre brani per alcuni versi molto simili, caratterizzati da un ritmo cadenzato, valorizzati e dominati dal lamento glaciale di Siouxsie, un trittico di alienazione tagliente composto da Metal Postcard, Nicotine Stain e Suburban Relapse.
L’album si chiude con Switch, un arpeggio, contraddistinto dalla lentezza che trascina e si fa trascinare dalla inconfondibile voce di Siouxsie, probabilmente questo brano è il punto esatto da cui The Banshees si immetteranno nel mondo del dark.
Nel secondo cd, oltre a riproporre i brani dell’originale presi da due sedute BBC con John Peel, notevoli sono Make up to break up, in cui il passato di Siouxsie da groupie (a quanto si diceva) di Sid Vicious si mostra a pieno in una performance punk al femminile; Love in a Void, in cui la fusione tra suoni martellanti e voce è perfetta; e gioia per gli estimatori più raffinati Hong Kong Garden e The Staircase (Mystery), i “lati A” dei primi 45 giri (introvabili) della band.
The Scream, è un disco valido, forse non tanto per le qualità sonore, ma per quello che rappresenta. Questo album immortala Siouxsie & The Banshees in un momento di transizione tra il punk delle origini e l’evoluzione post-punk che di lì a poco sarebbe poi sfociato nel più definito dark-sound o new wave per cui oggi Siouxsie è maggiormente ricordata.
Proprio per la sua influenza storica, è sicuramente meritevole l’averlo riproposto nella nuova versione deluxe, ma se l’intento era quello di accontentare i collezionisti e gli appassionati, perchè non aggiungere anche i lati B dei vecchi 45 giri?; e poi, il cd avrà anche il pregio di poter immortalare su di un supporto digitale il genio creativo dei Banshees, ma ascoltare la forza della voce di Siouxsie in un giradischi da un “ingombrante” vecchio vinile…è tutta un’altra storia!
Autore: Marianna Caruso