Giocano con l’antichità gli Eraclito, band transnazionale che però canta in greco antico. Questa band, formata da un greco, un francese, un belga e da altri componenti provenienti dalla Svizzera si esprimono con un sound tribale, scarno e dalle movenze funk. In questi dieci brani questo intrigante e conturbante gruppo ipnotizza in maniera straniante l’ascoltatore, grazie ad innesti di free jazz, non discostandosi più di tanto da certe deviazioni dei Captain Beefheart o ancor più dagli Old Time Relijun. Nonostante la complessità di strumenti utilizzati: chitarre,
fluato, sax, basso, batteria e percussioni, non sono molti poi i brani nei quali la band suona tutta insieme, a parte qualche eccezione come “Phroneussi“, brano nel quale il ritmo lento ma inesorabile ha una progressione inquietante, non meno della successiva “Nuctipolois“. In “Paidos“, invece, gli Heraclite ci riportano ai fasti di certa no wave, ovviamente assolutamente scarnificata ed essenziale.
Gran parte dei loro brani poi sono strutturati su una nenia tribale con innesti di free noise, che sembra anticipare quello che poi ha fatto ormai oltre dieci anni fa
Trent Reznor. In pratica il messaggio principale che ci vogliono trasmettere è che tutto scorre, ma non necessariamente in avanti, qualche volta la vita può scorrere anche all’indietro.
Autore: Vittorio Lannutti