I Fujiya & Miyagi sono senza dubbio tra le band più “cool” dell’anno, nonostante che a vederli, David, Steve e Matt, penseresti più ai tipici giovanotti “medi” inglesi, di quelli che trovi al pub davanti ad una decina di pinte vuote a sbracciarsi guardando una partita di Premier League in TV, che alla nuova band fighetta da rivista patinata. Il loro sound ha raccolto subito fan tra quelli “che contano”, Lcd Soundsystem e Tiga innanzitutto. Di giapponese, a dispetto del nome, non hanno assolutamente niente. Piuttosto, c’è da scommetterci, avrebbero voluto trovarsi in Germania qualche decennio fa, in piena esplosione kraut-rock. E’ proprio dal sound di band come Neu!, infatti, che i nostri prendono spunto (o, come in “Conductor 71”, “rubano” spudoratamente), depurando però gli eccessi sperimentali a favore di un approccio assolutamente “easy” e di sicuro impatto. Beat elettronici e buone dosi di funk sintetico (talvolta davvero irresistibile, come in “Collarbone”), groove pastosi e godibilissimi, lunghe ed avvincenti cavalcate strumentali (“Cassettesingle”) guidate dai suoni oscillanti dei synth…
Non c’è da gridare al miracolo, ma è sicuramente apprezzabile un disco che suoni così fresco pur non proponendo praticamente nessuna novità. E dal vivo, ve l’assicuro, c’è da divertirsi.
Autore: Daniele Lama