Disponibile, a quanto pare, solo in vinile, con una bella copertina ad inchiostro argentato su cartoncino nero, questo split mette a confronto due gruppi all’esordio: gli americani Neptune di Boston, ed i francesi One Second Riot di Lyon. Il senso di questa condivisione di spazio, è presto detto: entrambe le band suonano industrial noise, genere sempre più raro, e malgrado le differenze d’approccio, il loro comune sentire spicca subito, e dunque quando alla traccia numero 5 iniziano a suonare i francesi, non si percepisce una netta soluzione di continuità.
Le 4 canzoni degli americani Neptune, in apertura, sono interessantissime, e mostrano una band che il suo percorso di crescita e maturazione lo ha già avviato per bene, malgrado scelgano di presentarsi come un trio giunto alla musica quasi occasionalmente, partendo dalla scultura – cosa poco credibile: sembrano troppo scafati, per essere musicisti dilettanti… – ed animati evidentemente dalla passione verso un tipo di musica, l’industrial, mai veramente popolare, nella storia della musica rock, poichè molto complesso, intellettuale, ma al contempo rumoroso e disturbante; il terzetto del Massaschusetts scarica slabbrato noise stile Big Black e Shellac – prodotto, come vuole la tradizione industrial dei primi 80, con strumenti fatti in casa assemblando parti di vecchi elettrodomestici, etc – su cui si inseriscono parti di percussioni metalliche tribali metropolitane. Il tutto su un tessuto dark wave buio e primitivo – la quarta canzone ‘#27’ è puro stile Suicide – con soltanto uno o due momenti cantati-urlati. Da tenere d’occhio, i Neptune, specialmente per il grande carattere e la voglia di fare cose nuove.
Bravi anche i francesi One Second Riot, un duo formato da Pierre Georges Desenfant (basso, voce) ed Armand Rhuth (batteria, campionamenti), che nel loro quarto d’ora propone atmosfere Sonic Youth e Shellac, sicuramente meno originali e più spostati nella terra di mezzo tra industrial e rock. Anch’essi calati nel buio baratro della più slabbrata wave di inizio 80. Bello split.
Autore: Fausto Turi