Affrontare la musica dei Plaid significa entrare in un universo artistico splendido e sorprendente come pochi. Un’esperienza davvero rara, e che soprattutto aiuta a capire quali sono realmente le potenzialità espressive più alte della “musica fatta con le macchine”.
Ed Handley ed Andy Turner sono attivi fin dalla fine degli anni ’80, prima come The Black Dog assieme all’ex socio Ken Downie (regalando già lì alcune gemme seminali) per poi invece concentrarsi sul progetto Plaid.
Autori di dischi considerati unanimemente pietre miliari nell’ambito dell’elettronica (e non solo), vedi “Not For Threes” (1997), “Double Figures” (2001) e “Spokes” (2003), negli ultimi anni hanno via via dedicato sempre più attenzione all’interazione tra musica ed immagini, dando vita a lavori eccezionali come il progetto multimediale “Greedy Baby” (2006), costruito assieme all’artista visuale Bob Jaroc.
Comunque anche il loro più recente lavoro in studio, “Scintilli” (2011), ha avuto un grande riscontro sia di pubblica che di critica, confermandoli come personaggi cruciali nell’ambito della musica elettronica contemporanea.
Da più di un decennio nomi di punta dell’etichetta Warp, sullo stesso livello di Aphex Twin, Squarepusher e Boards Of Canada, Handley e Turner operano da sempre ben al di là dell’elettronica più dozzinale o di moda. Contrariamente a molti loro colleghi, i Plaid operano infatti in profondità, ragionando non solo su ritmiche complesse e vertiginose ma anche su soluzioni melodiche e armoniche sempre in grado di spiazzare e sedurre in modo non scontato: citazioni che spaziano dal jazz all’avanguardia, dalla classica novecentesca al folk, dalla musica latina a quella asiatica – filtrando il tutto col respiro digitale della techno più creativa e coraggiosa.
Il duo inglese sarà in Italia per due show:
17 gennaio 2013 – Circolo Magnolia – Milano
Ingresso: 10 euro
19 gennaio 2013 – Locomotiv Club – Bologna
Ingresso: 10 euro
Autore: red.
Plaid.co.uk – Scintilli.com – www.facebook.com/iPlad