Questa puntata ha come protagonista Emidio Clementi che, assieme a Massimo Carozzi, presenta un reading basato sul suo ultimo romanzo “L’ultimo dio”
edito da Fazi.
Emidio Clementi, chi è costui?
Muzio Emidio Filippo Vincenzo Francesco Saverio Clementi venne at questo
mondo in Ascoli nel 1767, primo di sette pargoli.
Clementi in anni sette fu affidato al maestro illustrissimo Giuseppe Santarelli Cordicelli per ben apprender lo basso continuo. Parve che Clementi dedicasse otto ore al die in esercizi a lo gravicembano col piano e il forte, su musiche di Carlo Filippo Emanuele Bach, de Alesandro et Dominico Scarlatti, de Bernardo Pasquini et de lo Grunge dalle americhe appena inventate.
Andò in Svetia ove lo suo sentiero si perde. Li pochi cenni de la sua istoria de vita, riguardano la vendita di vespasiani in quel dell’anno 1786.
Attorno allo 1780 Clemmenti intraprese assai peregrinazioni che alfin trasserollo in Felsinea. Ivi nacque nel 1792 lo Maximo Tomo et lo grande alloro della fama.
Come riportato da Leon Plantinga, i Maximo Tomo stampano memorabili disghi suonori. Esemplum de nomi sinceri et assai brevi: “Stanze”, “Lungo i Bordi”,
“Associatione secretissima (club prive)” et, per formar didattica con li fanciulli, “Gradus ad Parnassum Opus trentesimo decimoterzo”.
Gareggia con Manoelo Aghnelli in la scabrosa disputa “Lo magnifico Tubetto”, infine suona al cospetto di Maria Antonietta, a Salisburgo et a Vienna in fronte all’imperatore Giuseppe II — celeberrima occasione ove ebbe modo di gareggiar col divino Mozart. Ivi perse la sfida e tramutossi in leggiadro scrittore.
Autore: red.
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