Comunicare con i Mardi Gras è stata una di quelle esperienze importanti, che, per chi si occupa di musica scritta e raccontata, o meglio ancora cerca di veicolare messaggi velocemente tramite i potenti mezzi di comunicazione moderni, non possono mancare e risultano fondamentali.
Una band di sei elementi provenienti da Roma, che affonda le radici nella musica dei songwriters americani, irlandesi, inglesi. Incontrandoli, ho avvertito subito un’energia fortissima data dalla loro fondamentale caratteristica umana di trasmettere il loro messaggio in maniera chiara, diretta, consapevole ed onesta.
Playground è il loro nuovo album, il terzo, un lavoro molto diverso, che si discosta un po’ dalle origini della band e dalle sonorità prettamente folk ed acustiche dei lavori precedenti. Risulta essere pieno di energia positiva, consapevolezza delle capacità e maturità con un’evidente prova di coraggio da parte della band presentando ben 14 brani molto impegnati, sia dal punto di vista dei testi che della musica. Una sfida che oggi, nell’industria musicale moderna non è molto facile intraprendere.
Si autoproducono, anche in questo lavoro, che sotto l’etichetta Aereostella ha avuto un’occasione storica ed emozionante, anche dal punto di vista umano, per i componenti e per il segno evidente che ha stampato nella loro opera: masterizzato presso i mitici Abbey Road Studios di Londra da Simon Gibson.
I Mardi Gras sono presenti da molti anni sulla scena musicale romana e da almeno tre lustri in forma stampata e prodotta grazie al suo mentore e fondatore nonchè produttore esecutivo Fabrizio Fontanelli.
Con Playground hanno raggiunto un’identità di suoni che li rende veramente riconoscibili, anche a livello internazionale, un lavoro dove immediatamente si pone all’attenzione il mixaggio di alta qualità, anche prima di rivolgersi agli Abbey road studios, che dona al disco una caratteristica particolare. Uniscono perfettamente il pop al rock ad eccezionali svisate blues tipiche dei chitarristi sixties, il tutto con molto gusto, legato da armonie ed arrangiamenti che rendono il disco esportabile nel panorama musicale europeo.
Un vero “parco giochi”, dove i bambini aprono alle loro fantasie e scatenano la loro creatività. Questo è Mardi Gras, hanno giocato con le proprie idee, le hanno mischiate, creato con passione e capacità essendo liberi di dire ed agire grazie alla santa autoproduzione… persino nella copertina del disco, dove per puro caso si ritrae un playground londinese, una giostra, un cavalluccio e sullo sfondo delle tombe di un vicino cimitero. Un’ immagine che esprime chiaramente il senso di questo disco ed il messaggio che si legge dentro i 14 brani che lo compongono. Un filo conduttore che li lega, per raccontare dall’inizio alla fine tutto ciò che di positivo e negativo accade realmente nella vita delle umane genti.
http://www.mardigrasmusic.it/
https://www.facebook.com/mardigrasband/
autore: Mirko Brillantina