Stanchi di coordinare le varie anime del precedente gruppo, i Mendoza Line, la carinissima Shannon McArdle e Timothy Bracy si sono inventati una nuova sigla, Slow Dazzle, mettendosi alla prova per conto loro. Forse è stato meglio così. Coadiuvati in sede produttiva da Peter Langland-Hassan (ma il suo contributo in veste anche di polistrumentista è stato talmente prezioso, che egli è diventato un membro della band a tutti gli effetti), il combo newyorchese si è chiuso in studio, uscendone con otto brani uno più bello dell’altro. Nella dinamica compositiva, sicuramente l’apporto del “terzo incomodo” ha fatto sì che l’anima folk/rock della coppia venisse stemperata ed impreziosita da un tocco elettronico assai poco invadente eppure quanto mai carico di suggestioni. Di ciò hanno indubbiamente beneficiato canzoni mid-tempo, quali “Fleur De Lie” ad esempio, che fanno della semplicità il loro credo oppure il simil-country di “The Prosecution Rests”. Laddove i ritmi rallentano ulteriormente (“A Welfare State”, “The Prosecution Rests”), altrettanto centrati sembrano gli obbiettivi dei nostri. Tanti anni passati a suonare assieme, hanno del resto permesso a Mc Ardle e Bracy di scambiarsi i ruoli (compreso quello di voce principale) o di interagire in maniera assolutamente fluida. Speriamo che per il successore di cotanta grazia non si faccia attendere troppo, visto che a Novembre uscirà solo il nuovo album dei Mendoza Line, maledizione….
Autore: Luca M. Assante