Dopo il lungo inverno di diciotto tracce del nuovo lavoro dei Modena City Ramblers, è inevitabile la delusione per chi, come me, ha seguito i MCR un po’ dovunque, canticchiando canzoni come “Morte di un poeta”, “Il bicchiere dell’addio”, “Grande famiglia”, “Ninnananna”, “La banda del sogno interrotto” e tante altre, che davano un senso al loro combat folk, quello fatto di poesia, di entusiasmanti ballate, di un songwriting tanto solido da essere diventato quasi un marchio d.o.c. nel genere.
“Dopo il lungo inverno” sembra un disco fatto quasi “di corsa”, quasi a voler accantonare frettolosamente un passato glorioso, per dimostrare un ipotetico “nuovo equilibrio” all’interno della “Grande Famiglia”.
Davide Moranti e Betty Mezzani, i nuovi vocalist subentrati dopo la pesantissima dipartita del cantante Stefano “Cisco” Bellotti, riescono comunque ad interpretare canzoni di un certo spessore, dagli intrecci strumentali limpidi, ma che scorrono via senza lasciare traccia. Purtroppo il disco è fin troppo lungo, con poco pathos e scarso impatto “fisico”.
Insomma un disco diverso da una tradizione che forse sarebbe dovuta continuare dopo un lungo periodo di pausa del gruppo, che sarebbe potuto servire a capire quale direzione prendere e soprattutto per definire meglio il ruolo dei due nuovi cantanti. Dobbiamo comunque credere alla loro buona fede, ad un loro desiderio di esorcizzare il prima possibile un’importane defezione come quella di Cisco.. Il mio personale augurio è quello di inventarsi una nuova Grande Famiglia.
“…nessun rimpianto per quello che è stato / che le stelle vi guidino sempre e la strada vi porti lontano”.
Autore: Ciro Calcagno