Esiste anche il “folkpunkreggaeskaetuttoquellochecombatteforteincluded”, ed è la lingua sonica dei lombardi Ashpipe, formazione agitata e barricadera che col nuovo Ancorati torna a bruciare l’immobilismo e la cretineria diffusa di una società a pezzi, e lo fa con tutta l’energia possibile, a metà tra anarcosquatter dispettosi e velenosi “cantastorie anfetaminici”, una formazione abrasiva, “rossastra” e controcorrente che fa sudare, sudare, beatamente sudare di gioia e rivoluzione.
Pogo certificato e antifascismo militante idem, il tutto farcito da elettricità forsennata, un violino contundente, banjo febbricitante e tutta il vademecum del combact thing che – per citarne solo alcuni – abbraccia, Ska-P, Gogol Bordello, NOFX, No Use For A Namem i Severini brother’s (Gang), Pewees, un continuo tappeto sonoro che cambia, si inverte e torna a cambiare ad ogni giro stereo.
E la summa di questo bailamme è un disco che si specchia in una irreale realtà, la colonna sonora ideale per devastare malcostume, ipocrisia e intelligenze andate a male, 13 “obici” che mirano dritto al cuore dell’insolenza al potere; un campo minato di irresistibili deflagrazioni No pizza no future, Trema Cuba, la scalmana da fiatone Antifascist roots, Odio chiama odio, Sorridi alla vita e quel sentore lontano di Irlanda bollente Forse un giorno, fanno parte della guerra amperica che gli Ashpipe diffondono ovunque, una foga entusiasmante che non prende mai la scorciatoia dell’imitazione e della routine, che fa bollire la voglia di spaccare tutto lo spaccabile.
http://www.ashpipe.net
https://www.facebook.com/ashpipepunk
autore: Max Sannella