E’ durata 5 anni la pausa artistica, anche se collaborazioni ne ha fatte e ha rilasciato ben due live album; di Squarepusher. Il 31 gennaio uscirà per la Warp records “Be Up A Hello” il diciottesimo album dell’influente artista inglese.
Tom Jenkinson (questo il vero nome di Squarepusher) con questo nuovo lavoro torna al suono vintage degli anni 90 quando la sua carriera da sperimentatore iniziò. A differenza dell’ultimo studio album Damogen Furies nel quale i suoni furono ricreati con software modernissimi, “Be Up A Hello” torna al passato e addirittura è stato utilizzato un Commodore Vic20 per l’eleborazioni di suoni.
Molto ricorrente il tema della “semplicità”. Squarepusher la esalta e ne fa approccio per composizioni rapide e spontanee, di conseguenza, la musica è stata scritta alla maniera di un diario: i pezzi sono stati finalizzati e registrati in una sola ripresa, dopodiché Tom è passato direttamente al brano successivo. Questo atteggiamento nei confronti della musica è stato influenzato anche dalla scena che l’album celebra: una semplicità nel fare musica e organizzare concerti.
Allontanandosi dal moniker Squarepusher in questi ultimi anni Jenkinson ha esplorato nuovi territori sonori (come formare la band Shobaleader One per reinterpretare una serie di brani classici di Squarepusher), comporre musica per uno spettacolo CBeebies di 1 ora e realizzare l’album All Night Chroma, ossia una serie di composizioni registrate sull’organo della Royal Festival Hall. Così è emersa una prospettiva rinnovata che è stata applicata nel riconsiderare la vecchia attrezzatura tornado ad utilizzare l’hardware di 25 anni fa, anche se Tom sta ancora esplorando in modo innovativo nuovi suoni e trame. Come egli stesso ha commentato “mentre i suoni analogici possono essere cliché, se si osservano i processi che li generano analiticamente, ci sono ancora modi in cui è possibile creare nuovi palati sonori”.
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