Curioso il modo in cui queste 4 giovani ragazze californiane giungono all’esordio per l’etichetta indipendente italiana Homesleep: sarebbero stati gli americani Fuck – da tempo di casa proprio alla Homsleep – a scoprire il gruppo e a fare da tramite.
‘The Damon Lessons’ dura 32 minuti e sciorina ‘pop giocattolo’ di matrice Matador music; le Ian Fays ve le potete comodamente immaginare come le sorelline minori delle Cocorosie, senza alcuna consapevole coscienza folk americana e tuttavia ugualmente alla ricerca del pezzo pop incantato perfetto, con un filo di maliziosa vocina teenager che inevitabilmente suona sexy da morire. E in effetti c’è del voyeurismo (provocato ad arte?) nell’ascoltare queste canzoni ‘coccolone’ che parlano di quando Julia, Lena, Lizz e Sara la sera mettono la testa sul cuscino e pensano malinconiche a cosa mai starà facendo in quel preciso istante il compagno di scuola per il quale hanno perso la testa e che non s’è mai accorto di loro (‘All the Phones are Broken in this House, Sir’), in un clima generale da telefilm americano tipo ‘O.C.’.
Tutto ciò senza disprezzare, per carità: malgrado decisamente acerbo, il disco è valido sia nella prima metà – splendida ‘I Lifted myself up’ – ricca di tastierine, sampling, batteria elettronica, xilofono, e tazze, sia nelle ultime canzoni ancor più casalinghe per voce e chitarra acustica al limite del demo: simpatica ‘It’s Okay’.
A cantare sono le due sorelline gemelle Lizz e Sara; dalle foto che ho sembrano due cloni imbronciati di P.J.Harvey ai tempi del liceo.
Le Ian Fays, col supporto della Homesleep, hanno di recente fatto qualche passaggio live in Italia di spalla agli YuppieFlu. Esilaranti, sul loro blog, due episodi: il racconto dell’arrivo nel nostro Paese con la scoperta del gelato ‘pistaccio’ e crema, e la decisione di barricarsi tutte e quattro, dopo i concerti, dietro il bancone del mechandise, per dirottare le avance dei focosi ragazzi italiani sull’acquisto del disco.
Autore: Fausto Turi