Sfiorano e lambiscono il jazz senza mai entrarci pienamente in contatto i Flora, a volte sembrano intimoriti dall’entrare in quel mondo, altre danno la sensazione di avere un profondo rispetto e di non sentirsi all’altezza. In ogni caso questo Cd è intrigante e ben suonato, proprio come il gruppo cui vengono accostati, quei Tortoise, che si dilettano nel girare introno al jazz. I Flora partono da “Bianco” un post-rock con suoni talmente dilatati dallo sfiorare il pop d’autore, per poi proseguire con i cervellotici esistenzialismi minimali del pop-jazz vellutato di “Domani”. Non disdegnano lo swing in “Insalata n.4” ed in “Baltico” l’intreccio tra il cantato e la base elettronica ci riposta alla mente i migliori La Crus, se in “Un groviglio” c’è una forte tendenza all’introspezione, negli altri due brani “15/8” e “Florakiki” c’è ancora tanto post-rock e ammiccamenti al jazz. Cervellotici ma non pesanti, questi sono i Flora.
Autore: Vittorio Lannutti