Mettere una mucca in copertina ti espone, inevitabilmente, ad un gioco di rimandi che non può che iniziare e concludersi con i Pink Floyd. Eppure, non si faccia trarre in inganno l’acquirente frettoloso, poiché qui del furore psichedelico di Gilmour e compagni non c’è quasi traccia, ma non è detto che sia un male, anzi. Né, a dispetto di quanto possa credersi facendo affidamento su nome della band, titolo dell’album ed etichetta (la chicagoana Sickroom Records), si pensi di trovarsi dinanzi ad un gruppo d’area anglosassone, poiché i quattro strumentisti ci sono compatrioti.
Paride Lanciani (chitarra acustica), Marco Allocco (violoncello), Flavio Cravero (batteria) e Luigi Racca (basso), peraltro, avevano già maturato esperienze di peso nello showbiz, facendosi produrre un paio di album da Steve Albini, seppure con una formazione diversa (Kash), e suonando in diversi locali americani di culto, compresa la Knitting Factory. Solo sul finire del 2003, però, decidono di abbandonare la strada vecchia per la nuova, dando vita al primo album dell’Instrumental Quarter, quello con la mucca, per intenderci. E bene hanno fatto, perché “No More Secrets”, a dispetto della struttura cameristica della band, va oltre il semplice alt-folk per approdare ad una sorta di country progressive assolutamente accattivante ed originale, che fa dell’IQ una piacevole novità nel panorama musicale attuale.
Se i primi pezzi (‘Derniére Soirée’, ‘Double Layer’) hanno un approccio più tenue, quasi a voler recuperare le tinte meno forti della natura, cui i quattro piemontesi dicono di trarre ispirazione, è con ‘Just a Dream’ che il quartetto lascia venire fuori tutte le sue potenzialità, producendosi in tre minuti di esaltante apoplessia sonora, nei quali sincope e melodia si alternano alla perfezione, lasciando all’ascoltatore una sensazione di piacevole inquietudine. Sensazione che non scema fino alla fine dei 35 minuti dell’album, anche grazie all’assenza di spazi fra le tracce e alla capacità degli IQ di reiterare il meccanismo vincente senza annoiare, fondendo i momenti melodici, prevalenti al principio, con quelli ritmici (‘Robots’).
Avesse altri segreti da svelarci, il quartetto, saremmo più che felici di farceli confessare.
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