Nonostante gli altisonanti riferimenti cinematografici questo trio romano non convince con questo album di esordio. Se il nome del gruppo è un esplicito omaggio al più grande regista della storia del cinema, il titolo è un omaggio al colonnello Kurtz, l’antagonista di “Apocalipse now”. “Kuntz non sta bene” non convince perché dall’ascolto di questi undici brani si esce confusi e frastornati.
Il gruppo, infatti, se struttura i brani su una base electro-pop (di per sé per il sottoscritto è già un enorme handicap), di tanto in tanto si lancia in sprazzi di math rock o post-metal, ma senza essere mai convincenti, perché il math è di per sé incompatibile con l’electro-pop. Il cantato poi in troppi momenti è eccessivamente enfatico, per cui risulta noioso e per niente convincente.
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autore: Vittorio Lannutti