Quante volte il loro “Big city life” sarà passato in radio? Quante volte saremo incappati
nel video di questo? Un motivetto orecchiabile, cantato da una voce suadente e senza
patria. Marlon Roudett e Preetesh Hirj hanno trovato una formula perfetta per fare soldi, senza dare, per questo, molto fastidio. In definitiva un album orecchiabile, senza troppe pretese. Un disco che inserito nello stereo della propria auto (qualunque sia la compagnia) non darebbe fastidio a nessuno. Molto affascinante la voce. Forse la sua particolare timbrica è alla base di questo fenomeno che sta “invadendo” le radio di mezzo mondo. A questa recensione va apposto un asterisco grande quanto una casa. “Gangster Blues”, la prima traccia, è un pezzo incredibile. Trascinante all’inverosimile. Un organo accompagna l’intera trama della composizione. Un brano da metropolitana. La voce come al solito ad un incrocio tra una uomo ed una donna, tra l’inglese ed una miriade di idiomi tribali africani. Una gemma fiorita per caso in questo disco? Penso di no…. In ogni pezzo c’è qualcosa di interessante e penso che siano bravi, ma arresisi alla volontà di piacere a troppi!
Autore: Stefano Ferraro