E’ vero il grunge è morto e defunto, tanto è vero che la Sub Pop si è emancipata dal genere da diversi anni, ma perché non prestare la giusta attenzione ai Manila Hemp, band abruzzese che si dedica anima e corpo per riportare in auge il genere che ha dato i fasti a Nirvana & Co.? Almeno un po’ di attenzione se la meritano, se, assolutamente non per spirito nazionalista, dobbiamo sorbirci i ciclici riciclaggi del rock inglese degli anni a cavallo del punk, allora perché non ascoltare i Manila Hemp, che almeno rispetto alle eccessive “next big thing” britanniche, ci mettono passione e un bel po’ di professionalità. La sostanza dei MH si sente tutta in questi dodici minuti nei quali riescono a creare un fantastico wall of sound grazie ad una base ritmica incalzante e alle chitarre che non lasciano tregua, proprio come nella migliore tradizione grunge. Brani come “Io sono qui”, di cui è stato girato anche un video dal regista Stefano Bertelli (www.ottomillimetri.com), e “Onda di letame” meriterebbero di essere degli hit, il primo per la strana confluenza tra il sitar e l’esplosione grunge, il secondo perché ha quel riff così accattivante che ti entra in testa e non te lo togli più.
Autore: Vittorio Lannutti