I texani (ma dal cuore messicano) Neon Indian tornano sulla scena con un nuovo album, precisamente il terzo in studio. Si intitola “VEGA INTL. Night School” e arriva a distanza di 4 anni dall’ultimo “Era Extrana”, uscito nel 2011, del quale in effetti nel 2013 la band pubblicò un EP di remix, intitolato con l’anagramma “Errata Anex”. Da segnalare, sempre nel 2011, l’uscita di un altro loro extended play, nel quale collaborarono nientepocodimeno che coi Flaming Lips. Ad ogni modo, Alan Palomo e compagni ci riprovano con un album un po’ lo-fi, un po’ orientato verso la disco, in parte creato a bordo di una nave da crociera, elemento abbastanza originale.
Rispetto ai precedenti lavori, i Neon Indian non si discostano dall’elettronica, il loro primo amore, che qui però mescolano abilmente a suoni psichedelici e come già detto, rimandi disco. Il tutto si manifesta già nell’irresistibile ritmo di “Slumlord”, uno dei primi estratti dal nuovo disco dopo “Annie” ma lo stesso discorso è applicabile anche a “The Glitzy Hive”, brano adorabilmente pop in cui il falsetto della voce principale fa pensare subito agli anni Novanta ma da segnalare è anche la più cupa (ma non per questo meno danzereccia) “Baby’s Eyes”.
Che la band abbia una certa sintonia e sia ben rodata lo si nota senza difficoltà anche al primo ascolto, sebbene è chiaro che in questo tipo di genere anche la post-produzione sia importante nell’economia della riuscita dell’album. E a proposito del genere, è probabile che se amate il synth-pop lo adorerete e vi farà venire voglia di ballare dalla prima traccia, anche se siete soli nella vostra cameretta, mentre se i vostri gusti sono orientati verso altro, forse non è il disco che fa per voi, senza nulla togliere al lavoro in generale. Nel complesso, infatti, “VEGA INTL.” è sicuramente un album ben riuscito.
autrice: Veronica S. Valli