Dopo ben quattro anni dal nutrito doppio album Blinking Lights and ohter Revelations, Mark Everett e soci escono adesso con Hombre Lobo, definito da loro stessi come un album che esplora il desiderio, e l’istinto animale.
E ritorna anche in questa ultima fatica tutto lo stile indie del gruppo, tutte le referenze che il gruppo deve ad artisti contemporanei come Beck oppure a muse ispiratrici come Tom Waits. La ricerca del desiderio, seguita incessantemente dai ritmi della musica, si sente in Liliac Breeze, Tremendous Dynamite o ancora Prizefighter, dove sprigiona il rock più puro degli Eels, con i pezzi più dinamici e “cattivi” dell’album, mentre a volte l’ispirazione cede a momenti più malinconici, in cui la musica cerca di contemplare la bellezza nella sua essenza, come in In My dreams, o My Timing is Off, (non perdetevi i testi, meravigliosi, di queste ballate lente dell’album, oltre che le intro di chitarra), o si lascia andare a momenti più riflessivi come That Look You Gave that Guy.
Si può definire questo Hombre Lobo quasi come un concept-album: è il tentativo di seguire il Dog Faced Boy di qualche tempo fa ora che è diventato ormai Uomo Lupo fino in fondo, e si aggira per la società, a volte famelico (Fresh Blood), a volte solitario e malinconico (The Longing). Un po’ in fondo come il suo autore, Mr. E, di cui ormai da anni il resto della band segue le ossessioni musicali e tematiche, ma anche la sua immensa capacità di scrivere musica facile, non contorta, e tuttavia bellissima e profonda (si pensi per un esempio all’attacco di What’s a Fella gotta Do, davvero senza tempo), propriamente e rigorosamente indie. Da No Ordinary Man, insomma, come Mr. E confessa nella canzone che chiude queste 12 songs of desire.
EELS – That Look You Give That Guy – from HOMBRE LOBO from EELS on Vimeo.
Autore: Francesco Postiglione