Dopo l’interessantissimo ‘Le Proprietà Elastiche del Vetro’, del 2008, di cui su Freakout scrivemmo bene, e in generale accolto come una ventata di novità musicale dalla stampa specializzata malgrado la poca promozione – procuratevelo, se ancora ce n’è in giro qualche copia – Q pubblica ora un Ep che mette sotto i riflettori la componente più elettronica della sua musica, laddove, invece, il disco di un anno e mezzo fa era cantautorato moderno, che s’avvaleva contemporaneamente e in uguale misura di chitarre ed elettronica. Entrambi linguaggi nelle corde dell’autore, del resto, che somma l’esperienza nei genovesi Numero6 alla sua attività di dj-ing. E proprio così Q ci spiegò, in un’intervista, l’anno passato: “ho iniziato a scrivere e fare musica con la chitarra, solo in un secondo momento ho sentito l’esigenza di confrontarmi con drum machines, synth e laptop (…) non mi sento più legato ad un linguaggio piuttosto che ad un altro, penso solo sia importante attualizzare il cantautoriato con i suoni a noi contemporanei”. E su questo Ep di 8 tracce, c’è il singolo ad effetto ‘Furgone Nazione’, in apertura, estratto dal CD d’esordio, in cui cantava anche Davide Di Muzio dei concittadini Meganoidi, poi c’è l’inedito pop elettronico, su alcune sensazioni dell’anima, intitolato ‘Lo Stato d’Attesa ed il Desiderio’, che almeno nel testo ricorda l’intimismo avvolgente dei Perturbazione, quindi la cover degli altri concittadini, i genovesi Voyeur, intitolata ‘Adattamenti’, che suona come le incisioni indietroniche del catalogo della tedesca Morr music. A questi tre brani si aggiungono, nella seconda parte dell’Ep, una serie di 5 remix di ‘Furgone Nazione’, realizzati da musicisti elettronici italiani, che a seconda dei casi gli danno soltanto un colore diverso – Tarick1, piuttosto scolastico – o stravolgono del tutto il brano, rendendolo irriconoscibile – Tuzzy, che fa un lavoro davvero pregevole, con suoni non banali e ipnotici, da nightclub, Mass_prod, minimale, Supabeatz, niente male, Atari, un po’ sopra le righe, dance come nella loro natura.
Autore: Fausto Turi