Eccoli qua, di nuovo, i Faint. In giro da 13 anni, la band di Omaha, Nebraska, pur non essendo mai riuscita a sfondare definitivamente, prima ha insegnato al Mondo una moderna miscela ballabile ma anche intelligente e dai risvolti robusti e in qualche modo punk, e poi, quando tutti si convertono e spuntano dal nulla, come funghi, MGMT, LCD Soundsystem ed Hot Chip – gruppi che nel 2008 hanno pubblicato tre notevolissimi dischi electro-dance indietronici, i Faint ricompaiono dopo un’assenza di 4 anni, mettono la freccia e sorpassano tutti a sinistra, recuperando il potere primordiale del ritmo, del divertimento e del ballo puro, cose di cui abbiamo dannatamente bisogno di questi tempi. Con ‘Fasciinatiion’ si parte alla grande: subito 4 canzoni pazzesche, potenziali singoli mangia classifiche, un po’ come se i Rem facessero dance music anni 80, per intenderci – il primo singolo ‘The Geeks were Right’ è il picco dell’album – poi le atmosfere si fanno più articolate e rock, in un paio d’occasioni anche tranquille, su un solido stile indie per tastiera, chitarra, batteria e basso, guidate con stile e tanta euforia dal leader e cantante Todd Fink. Tanto tempo è passato da quando nel gruppo militava pure Conor Oberst, tra i fondatori, ora leader dei Bright Eyes e da molti considerato unico vero erede di Bob Dylan in circolazione; nel frattempo i Faint hanno fatto un perscorso opposto, rispetto al compagno, evitando come la peste la poesia folk, e concentrandosi piuttosto sulla fun music. Disco importante, dissacratorio, leggerino ma prezioso.
Autore: Fausto Turi