Era da tempo che aspettavamo una collaborazione tra la “storica” band napoletana dei Bisca di Sergio Maglietta e Elio100 gr e (il meno) “storico” cantante Luca “O Zulù” Persico dei 99 Posse. Sulla carta la collaborazione poteva riservare sorprese ma non si è voluto rischiare ed il risultato è un disco che ha poco da dire sul piano delle idee musicali, su quello della freschezza compositiva e, soprattutto, dei concetti in esso espressi.
“I Tre Terroni”, questo il nome provocatorio del disco, è musicalmente eterogeneo. Si passa dallo ska di “Chavez” al punk di “I Moderati” passando per il dub di “123457 Anni” ma sembra non esserci un filo comune o un’idea ben precisa sul messaggio fondante. Segnali positivi provengono da “Ameno Parte”, pezzo dinamico e intelligente e da “Chi è sfruttato”, scrigno di un testo costruttivo.
Le canzoni, grazie alla loro estrema semplicità, sono eseguite discretamente bene. Il problema vero pare essere la totale mancanza d’originalità e di sperimentazione. Ma questo è un problema che attanaglia la realtà musicale napoletana degli ultimi anni. I concetti espressi nei pezzi sono stantii e poco condivisibili.
Inneggiare a Chavez, Maradona (ne “La Mano di Dio”) e all’Iran che aspira alla costruzione della bomba atomica per contrapporsi all’egemonia americana risultano essere messaggi poco costruttivi e caratteristici di certe correnti di pensiero che, da anni, criticano ma non costruiscono. E ci fermiamo qui. Cori sentiti e risentiti, riff Ska usati e riusati e melodie vocali già sentite anni or sono nel pieno del boom ska/dub degli anni ’90. Insomma dai Bisca ci si aspettava di più. Mezzi ed esperienza non mancano, bisogna solo rischiare.
Autore: Andrea Belfiore