“Come sarà il nuovo Gallon Drunk?”, mi chiedo, memore della straordinaria abilità della formazione inglese di alternare dischi brillanti ad altri più opachi. Ma basta un solo ascolto di “The Rotten Mile” per capire che siamo al cospetto di un grande album, di una delle prove migliori del quartetto guidato da James Johnston. Allacciate le cinture, allora, e preparatevi ad amare un disco che è un viaggio sonoro, un trip notturno, un romanzo noir. Denso come un buon bourbon e oscuro come una tazza di caffè. Un lavoro che mescola diversi ingredienti sonori senza risultare frammentario o velleitario. Con “The Rotten Mile” siamo nei territori degli Stooges, ma anche di Nick Cave o dei Morphine. Così la title-track che apre il disco è un episodio nervoso, tagliente, con il sax in primissimo piano. Un brano mozzafiato come anche il successivo “Give Me Back What’s Mine”, un bluesaccio notturno e ubriaco con tanto di hammond. In “Down At The Harbour” sembra di ascoltare il Nick Cave di “Let Love In”: un episodio oscuro, pulsante di una strana energia psichedelica su cui si staglia la voce roca di mr. Johnston, il cui canto diventa lirico e straziante in “Put In The Bolt In The Door”. Ma i Gallon Drunk dimostrano di sapere anche essere una rock-band potente e incisiva: la prova del nove è rappresentata da un pezzo d’impatto come “Grand Union Canal” o dai riff nervosi di “Running Out The Time”. Con “Night Panic Bossa” il quartetto britannico ci introduce a una sorta di bossa nova lisergica, con la voce gutturale di Johnston che si inarca sopra un intrigante tappeto musicale. Mentre il sax che accompagna in tutto il suo incedere incalzante “All Hands Lost At Sea” sembra quello di Steve McKaye su “Fun House” degli Stooges. E dopo questa tempesta sonora arriva quindi il finale che non ti aspetti: “The Shadow Of Your Smile”. Una delicata canzone d’amore solo per piano, batteria e voce, un brano da fumoso jazz club che chiude il sipario su un album bellissimo, una delle prove migliori firmate dai Gallon Drunk.
Autore: Roberto Calabrò