Bed Of Stone, il terzo e nuovo album della cantante Asa, continua con quella linea pop-soul dei due album precedenti, anche se già dalla prima traccia, Dead Again, si notano dei cambiamenti: un ritmo lento – anche alla scelta di dare maggior risalto al piano e agli archi – ed un testo intriso di malinconia a cui non eravamo abituati.
Pur continuando con lo stesso genere, Bed Of Stone risulta diverso: un album ispirato dalla tristezza, dalle amicizie e dall’amore che la cantante –come ha affermato lei stessa- ha vissuto dopo l’esperienza dei due album precedenti. Di certo è decisamente un lavoro composto da una Asa più matura e pare che venga a mancare quell’energia che la cantautrice ventenne aveva infuso nei singoli come Jailer e By My Man.
Non solo in Dead Again il ritmo si fa lento ma anche in The One That Never Comes: non poteva non mancare una canzone d’amore!
Sembrano invece seguire il sound un po’ soul un po’ pop i brani Grateful e Society dove ciò che colpisce di più è quel gioco di suoni tra coro, chitarra e voce.
A primo impatto, sul quale non bisogna soffermarsi, può sembrare che la cantante nigeriana non abbia più nulla da trasmettere ma ovviamente sono pensieri che svaniscono già ad un secondo ascolto.
Certo i fan non si dovranno aspettare nessun successo come 3.
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autore: Beatrice Sacco